Scoprire Monreale è attrazione, seduzione e ricerca complessa in cui ogni elemento vitale è un misto di storia, di arte, di religione e dove è facile sentire il sapore dell'antico fra le viuzze e i vicoletti e i chiassi (piazzette). La peculiarità di Monreale sono nel distacco mai avvenuto tra ieri e oggi, l'adesività di ogni cosa al passato, l'unicità del suo volto.

Per capire la sua realtà dobbiamo andare indietro negli anni e scoprirne l'origine. Le origini dell'Arcidiocesi di Monreale sono intimamente collegate con la penetrazione dei Normanni in Sicilia: questo fatto ha determinato quelle note particolari che distinguono la storia di Monreale e della sua Diocesi e che si mantengono nel corso dei secoli.

Nel sec. XII il re normanno Guglielmo II, fa costruire in prossimità del declivio del Monte Caputo un parco di caccia e qui fa edificare il Duomo e monastero dei benedettini con il chiostro e il tempio. Poi fa venire nel monastero una fitta schiera di benedettini, assegnando loro il lavoro di propagare la civiltà cristiana latina e occidentale e di proteggere il tempio assegnando loro molti feudi e privilegi. Dando poi all'abbazia i poteri civili e giudiziari oltre a quelli religiosi, la trasforma in Arcivescovado. Tutto ciò attirò molte persone vicino al tempio e in tal modo si formò il centro abitato di Monreale. Dalla seconda metà del sec. XVI Monreale ha come vescovi uomini nobili e molto istruiti e soprattutto nel sec. XVII diventa la cittadina più attiva della cultura siciliana. Nel 1812 la Costituzione siciliana elimina i privilegi feudali e quindi il territorio dell'Arcivescovado diventa comunale. Una tesi storica dice che il più grandioso monumento dell'epoca normanna in Sicilia e cioè il complesso di Monreale, costituito dalla chiesa, dal convento, con il chiostro e dal palazzo reale, nacque per le guerre per il potere. Invece una leggenda spiega come il Duomo sia nato: fu la Vergine Maria ad apparire in sogno a Guglielmo che dopo la caccia si riposava sotto un albero, e a spronarlo ad erigere un tempio in suo onore, dopo avergli svelato il luogo dove era nascosto il tesoro del padre.

Nel corso dei secoli, alla prima costruzione voluta dal re Guglielmo II, si sono aggiunte modifiche, sostituzioni, rifacimenti che però non hanno cambiato la bellezza di tale monumento. L'edificio è a pianta basilicale, a croce latina, a tre navate separate da due file di nove colonne ciascuna, tutte di granito ad eccezione di una, la prima a destra, che è di marmo cipollino: le colonne e i capitelli provengono da edifici romani. L'immensa navata centrale culmina nella grande abside maggiore. Il resto della chiesa ha soffitti lignei policromi che poggiano sulle pareti finestrate. Nell'interno si estende una decorazione musiva per 6.340 mq. probabilmente realizzata da mosaicisti bizantini, affiancati da maestranze di altra scuola. I vari apporti decorativi sono coerenti dal punto di vista teologico-dogmatico. Essi illustrano i momenti dell'Antico e del Nuovo Testamento e culminano nell'abside centrale con l'immagine del Cristo. Da una parete all'altra scorre la storia del mondo così come è scritta nei testi biblici: la Creazione di Adamo ed Eva, di Caino ed Abele, l'immagine di Noè, l'Arca; l'annuncio della venuta del Cristo, con la sua nascita, i miracoli, la morte e la risurrezione; gli Apostoli, la loro missione nel mondo, i cherubini, i serafini, l'offerta del tempio di Monreale alla Vergine da parte di Guglielmo II.

Nel 1492 il cardinale Giovanni Borgia fece edificare il portale davanti all'abside più piccola e la sacrestia; nel 1595 il cardinale Ludovico II de Torres fece edificare la cappella di San Castrense; tra il 1687 e il 1690 il monsignor Roano fece edificare la cappella del Crocifisso; nella prima metà del Settecento si aprì la cappella di San Benedetto; nella seconda metà del Settecento il monsignor Francesco Testa volle che fossero eseguiti numerosi restauri, sistemazione di cappelle, cortili e portali e fece edificare un altare maggiore in argento.

A Monreale vi sono altre chiese che sono state studiate dall'architetto Salvatore La Spina e descritte nel libro "Architettura religiosa a Monreale", Casa Editrice La Ginestra fonte bibliografica principale per le descrizione riportate di seguito di questi edifici religiosi.

La Chiesa di San Vito si trova alla fine di via San Vito. La sua origine risale al periodo normanno e nel corso degli anni ha subito diverse trasformazioni. All'interno sono presenti statue lignee, dipinti ad olio e arredi sacri. San Vito, santo assai venerato nel Medioevo, veniva invocato come taumaturgo contro la malattia nervosa detta appunto "ballo di San Vito" e contro l'idrofobia.

La Chiesa di Santa Maria degli Agonizzanti fu fondata nel 1493 dalla Compagnia del Santissimo Sacramento, che aveva sede nel Duomo. Con la sua facciata laterale delimita piazza Guglielmo II.

La Chiesa del Salvatore detta "La Collegiata" si trova vicino la Piazza Vittorio Emanuele, è situata su un terrazzamento sul quale si accede attraverso delle scalinate. L'interno della chiesa è ricco e decorato. Tale chiesa esisteva fin dal 1454 come cappella del Santissimo Salvatore. Nel 1547 l'Arcivescovo Alessandro Farnese fondò una casa detta la Collegiata del Santissimo Salvatore. Lo scopo della fondazione da parte dell'Arcivescovo era quello di calmare i disaccordi nati fra il clero secolare e i benedettini. La Collegiata era quindi formata da un piccolo numero di sacerdoti del clero che non molto più tardi si estinse. Nel 1625, l'Arcivescovo Venero, ricostituì la Collegiata con ventiquattro sacerdoti dotandola di beni propri.

La Chiesa di San Castrense fu edificata nel 1576. In origine la costruzione era annessa all'omonimo monastero delle Benedettine. Il monastero era stato edificato nel 1499 per volere del Cardinale Giovanni Borgia; dopo il 1866, in seguito all'applicazione della legge di soppressione degli ordini religiosi, fu adattato a scuola comunale. Nel periodo fra le due guerre fu abbattuto e nell'area risultante furono realizzati una caserma ed un altro edificio adibito a scuola comunale. La chiesa, sopravvissuta alla demolizione del monastero, possiede un notevole valore artistico e storico contenendo tra l'altro un quadro di Antonio Novelli. Il monastero annesso alla chiesa fu demolito nel 1934.

La Chiesa di Santa Maria d'Odigitria si trova nella piazzetta omonima e fa parte di un isolato adiacente al quartiere Carmine. Fu fondata nel 1596 dalla Compagnia di San Francesco d'Assisi. Fu anche sede della Società dei Cappuccini ed infatti lo stemma dei Francescani testimonia l'originaria ascendenza della fondazione. Poi la chiesa fu affidata all'Opera Pia di Mutuo Soccorso. Il nome della chiesa testimonia l'influenza greco-albanese derivando da un'icona della Madonna d'Odigitria che si trovava nella chiesa e che ora è conservata nel palazzo arcivescovile di Monreale. La Chiesa è usata saltuariamente per scopi religiosi.

La Chiesa di Sant'Antonio si trova nella piazzetta Matteotti. Fu fondata insieme al contiguo Oratorio di Santa Maria del Rosario nel 1614. La sua costituzione si fa risalire al Cardinale Farnese. In questa chiesa ha sede la Compagnia dell'Orazione e Morte, che ha cura della sepoltura dei morti.

La Chiesa della Madonna dell'Orto fu fondata nel 1619 ed eretta vicino ad un orto, in una posizione periferica rispetto ai confini dell'antica città. La tradizione narra che in quest'orto esistesse fin dall'epoca normanna una piccola cappella ricavata nel muro di recinzione dell'orto, contenente l'immagine della Madonna dipinta su pietra. La particolarità della chiesa è data dalla notevole presenza di elementi barocchi.

La Chiesa dell'Immacolata in San Francesco fu costruita nel primo decennio del XVII secolo, al centro del quartiere popolare sviluppatosi nel quartiere Arancio. Nel 1643 la chiesa fu ingrandita e rinnovata. All'interno sono contenute le statue lignee dei Santi Cosma e Damiano, protettori dei medici e quella di San Paolino, protettore dei giardinieri.

La Chiesa di San Giuseppe fu fondata nel 1645 lungo una delle vie principali del paese che successivamente fu ingrandita e trasformata nella piazzetta Vaglica. La chiesa fu sede della Congregazione dei falegnami ed ospitò anche la Congregazione dei Calcinai. All'interno sono presenti arredi sacri e notevoli dipinti ad olio raffiguranti soggetti religiosi.

La Chiesa della Madonna del Rosario fu fatta costruire nella prima decade del XVIII secolo dalla Compagnia omonima che fin dal 1687 aveva avuto sede nell'Orfanotrofio della Badiella e che, quando nel 1709 la chiesa fu ultimata, vi si trasferì. All'interno c'è un grande affresco che raffigura la Madonna che affida un rosario a San Domenico.

La Chiesa della Trinità è annessa al Collegio di Maria e fu fondata nel 1736 su iniziativa dello stesso fondatore del Collegio, l'arciprete Greco Carlino. La facciata principale della chiesa dà su via Roma.

Da vedere anche le fontane: la Fontana del Tritone, sita nella piazza Guglielmo II ed opera dello scultore Mario Rutelli; la Fontana del Drago e la Fontana del Pescatore, sita nella via Palermo e opera dello scultore Ignazio Marabitti.

Intorno al Duomo e nella piazza Guglielmo vi sono diversi laboratori e botteghe d'arte si mosaicisti, le cui produzioni sono apprezzate da turisti di tutto il mondo. A Monreale è nato nel 1900 l'Istituto d'Arte per il Mosaico. Sono inoltre presenti molti negozi di ceramica che producono manufatti, particolari per le argille adoperate e per le tecniche di lavorazione utilizzate. La ceramica nata a Monreale fra il 1600 e il 1700 è conosciuta in tutto il mondo.

Un'altra attività artigianale, svolta da un'unica persona è quella della lavorazione dei cesti in canne di fiume. Raccolte le canne portatele nella sua piccola bottega, l'artigiano realizza cestini di varie dimensioni che servono essenzialmente per conservare gli alimenti. Inoltre in un piccolo locale alcuni artigiani conservano originali maschere di cartapesta, ma stentano a lavorare in questo settore perché la loro attività è poco conosciuta.

Un'altra attività artigianale è quella della lavorazione del corallo e delle conchiglie. Soprattutto la lavorazione delle conchiglie dà produzioni veramente originali. Monreale per i suoi monumenti è un grande centro d'arte e di cultura. Ogni anno nel Duomo si svolge la Settimana di Musica Sacra, famosa per le sue tradizioni. Inoltre in primavera si svolge la Festa del Crocifisso. Tra questi due eventi ci sono bellissime manifestazioni che spaziano dalla musica, alla prosa, alla danza e alle arti figurative. Prodotto tipico di Monreale è "il biscotto di Monreale", a forma di S con spennellature bianche di zucchero, inventati dalle suore benedettine dell'antico monastero di San Castrense, fondato come già menzionato, nel 1499; ancora oggi si fanno questi biscotti ed è possibile comprarli in diversi panifici e biscottifici.