Presente
nella farmacopea cinese e indiana più antica
L'Anica
è una pianta originaria dell'Asia,
la cui coltivazione è abbastanza facile. Si semina in primavera
su terreno asciutto, preferibilmente in filari. Talvolta la si trova allo
stato naturale, sfuggita alle coltivazioni. Esistono vari tipi di Anice:
l'Anice stellato, chiamato anche Bardiana non coltivato in Europa e fortemente
stupefacente, l'Anice dei Vosgì e la Pimpinella, quella più
comunemente usata. E' una pianta annuale, alta fino a 50 cm. con fusto
diritto e ramoso; le foglie, arrotondate alla base del fusto, vanno via
trasformandosi in lamelle frastagliate; i fiori raggruppati in ombrella
sono bianchi o rosei e i frutti, ovoidali, sono divisi in due piccoli
grani. Quest' ultima particolarità, unita all'odore caratteristico,
permette di non confondere l'Anice con la pericolosa cicuta. I frutti
si raccolgono in agosto-settembre quando cominciano a scurirsi. Bisogna
fare attenzione durante la raccolta che i frutti non si sgranino. Si lasciano
seccare all'ombra poi si sgranano delicatamente e si conservano in luogo
asciutto. Le proprietà dell'Anice sono molteplici: eccitante, digestivo,carminativo
(cioè promuove l'espulsione dei gas dallo stomaco e dall'intestino),
aromatico, espettorante. Agisce sulle cellule cerebrali e del midollo
spinale,accrescendone la vitalità. I frutti dell'Anice fumati come
normale tabacco, danno notevole sollievo agli asmatici. L'Anice, essendo
originario dell'Asia, è presente nella farmacopea cinese e indiana
più antica. Venne conosciuto in Europa verso l' VIII secolo. In
Sicilia è entrato nell'uso della medicina popolare fin dal XIII
sec. con molteplici utilizzazioni. Ricordiamone alcune: per uso esterno,
come effetto eccitante, si utilizza per bagni alle mani e pediluvi, mettendo
un cucchiaio di semi per ogni litro d'acqua. Per ottenere un effetto digestivo
si fa una tintura con 20 gr. in 100 cc di alcool
a 70° si lascia macerare per dieci giorni, se ne possono assumere
da 5 a 15 gocce, fino a tre volte al giorno. Per ottenere un effetto carminativo
è consigliato un infuso composto da: due pizzichi di Anice, due
di finocchio, due di salvia, due di menta e una scorza di limone per ogni
litro di acqua. Se ne beve una tazzina dopo i pasti principali. Oggi l'Anice
viene comunemente usato per fare liquori e digestivi, i frutti di questa
pianta si usano in cucina e in pasticceria, come aromatizzanti e si fabbricano
pastiglie e caramelle per eliminare l'alito cattivo. Famosi i biscotti
all'anice tipici del catanese, i cosi detti "Viscotta da monaca".
LA
CANNELLA (Cinnamonum Zeylanicum)
Gli alberi
dai quali sì ricava quella che chiamiamo Cannella ", cioè
i cilindretti fragili e rossicci che sono in commercio, sono originari
dell'isola di Ceylon e coltivati poi anche in America centrale e meridionale.
E'un albero sempreverde ad alto fusto (alte 1O metri), mentre la specie
coltivata si mantiene a 3-4 metri. Le parti usate sono la corteccia dei
giovani rami. Proprietà: droga aromatica per eccellenza la Cannella
esplica un'azione stimolante dell'organismo ed eccita l'appetito. E'quindi
consigliabile nei casi di astenia e debolezza, durante la convalescenza
e il super affaticamento. Effetto tonico. Vino: far bollire 20 grammi
di Cannella e 10 chiodi di garofano in un litro di buon vino rosso. Berne
un bicchiere prima di coricarsi. Poiché la cannella può
provocare inconvenienti, il dosaggio deve essere mantenuto basso. Si consiglia
l'uso di tinture preparate in casa. In farmacia si possono trovare preparati
stimolanti opportunamente dosati. In casa tuttavia la Cannella trova largo
impiego nella gastronomia e pasticceria. La Cannella fu portata in Europa
sui velieri dei grandi navigatoti e dei conquistadores e venne subito
adottata con entusiasmo come aromatizzante di cibi e bevande. Durante
il Rinascimento in Sicilia, quando ci
si lavava i denti sfregandoli con
la cenere di legna, si usava poi sciacquarsi la bocca con un infuso di
Cannella per profumare l'alito e rinforzare le gengive, spesso deboli
e sanguinanti per l'avitaminosi. Ancora oggi possiamo preparare una tintura per
uso esterno utile per gli sciacqui (20gr. in 100 cc di alcool a 70°
tenendo a macerare per una settimana, da usare a gocce diluite con acqua).
Nel 1600 il colore cannella era quello degli abiti della prestigiosa Corporazione
degli Speziali: questo ci dice sull'importanza commerciale allora attribuita
a questa droga.
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