Una maniera di rendere produttivi terreni incolti e marginali con buone prospettive di resa economica Proseguendo il discorso, iniziato nel numero precedente, di presentare possibilità produttive con buone prospettive di mercato, proponiamo un'attività che nell'ultimo decennio è riuscita a coniugare insieme interessi commerciali e culinari: l'allevamento della chiocciola. Questo è diventato da alcuni anni una vera e propria attività agricola che può risultare altamente redditizia, in particolare perché consente la valorizzazione di terreni incolti e marginali. D'altra parte le prospettive di mercato sono decisamente favorevoli all'allevamento della chiocciola, che rappresenta una vera a propria "carne alternativa", per il suo valore nutritivo, rivestendo un notevole interesse culinario. La chiocciola appartiene al gruppo dei molluschi; classe gasteropodi; sotto classe polmonati; genere helicidi. La conchiglia è una ripiegatura del mantello cioé il tegumento che ricopre la parte dorsale della chiocciola, questa è costituita per il 96% di calcare e per il 4% di sostanza organica. La funzione della conchiglia è soprattutto difensiva, contro gli attacchi degli altri animali, contro le avversità del clima freddo e caldo. L'apparato boccale è costituito da un labbro superiore e da uno inferiore. Gli organi deputati alla masticazione sono rappresentati dalla mascella e dalla radula. La radula è una lamella sottile sulla quale sono impiantati diversi "pseudo" denti di natura chitinosa. In marzo-aprile, la chiocciola che era andata in letargo, si risveglia, getta via l'opercolo e va in cerca di pasti succulenti per ritemprare le forze perse nei lunghi mesi di inattività. Dopo alcuni giorni di pasti abbondanti, cessa questa attività, per dedicarsi a quella degli amori. Avvenuto l'accoppiamento, dopo 10-15 giorni inizia la deposizione delle uova. La deposizione non avviene all'aperto bensì in un luogo riparato e sicuro, individuato il quale inizia a scavare nel terreno un buco, all'interno del quale immette le uova. Il periodo di incubazione va dai 15 ai 30 giorni in funzione, della specie considerata e a sua volta varia anche in rapporto ai mesi, nel senso che le incubazioni nei mesi primaverili sono più brevi delle incubazioni che si realizzano a fine estate (settembre). Appena schiuse le uova le nostre neochiocciole diventano immediatamente autonome in grado di alimentarsi e di incominciare la loro attività pascolare. L'entrata in letargo della chiocciola è resa palese dalla presenza dell'opercolo, barriera membranosa calcarea posta in prossimità della bocca della conchiglia di consistenza più o meno diversa in rapporto alla specie, il quale ha una funzione di protezione assicurando comunque gli scambi gassosi della respirazione, che continua anche se in una forma ridotta. Alimentazione: L'alimentazione della chioccio la è di tipo vegetale, in allevamen to questa viene presentata, cone messa a punto, nei singoli recinti, di gruppi di essenze particolarmente appetite. Ipiù importanti vege tali utilizzati sono rappresentati da topìnabour, rafano, ravizzone, colza, cicoria, lattuga satìva, b tola da costa, piantagine, etc. Consumi di Foraggio: Mesi primaverili 25 gr. circa di erbe varie al mese per ogni chiocciola. Mesi estivi 10 gr. circa di erbe varie al mese per ogni chiocciola. Mesi autunnali 20 gr. circa di erbe varie al mese per ogni chiocciola.
Glossario: Molluschi: animali senza scheletro.Gasteropodi: molluschi con apparato motore appiattito. Helecidi: molluschi aventi conchiglia elicoidale. Tegumento: insieme dei tessuti sottocutanei che rivestono i muscoli. Fresatura: tecnica attraverso la quale si ottiene un amminutamento del terreno (strumento usato è la fresa). Baulatura: consiste nel rendere la superficie del terreno spiovente in maniera tale da facilitare lo sgrondo delle acque. Varietà più importanti: HELIX POMATIA: detta anche chiocciola vignaiola. E' infeudata nell'Italia Settentrionale e nell'appennino Centro-Meridionale. La carne bianca, ha caratteristiche organolettiche eccellenti. HELIX ADSPERSA: è la più diffusa nella fascia mediterranea, ed è acclimatata nelle zone calde dell'Italia. HELIX LUCORUM: detta chiocciola dei boschi è molto rustica e facilmente adattabile. HELIX APERTA: detta in Sicilia "stuppadeddi". t molto ínteressante per la delicatezza delle carni di gusto fine. Scelta della
specie d' allevare: Per quanto concerne questo secondo punto,
possiamo dire che nelle nostre zone temperate calde, l'uso di H. Lucorum
ed H. Adspersa, garantiscono un risultato più sicuro e veloce anche
in funzione della loro rusticità e resistenza. Sistemi di allevamento: Allevamento Parziale: Consiste nell'immettere in particolari recinti delle chíocciole, e raccogliere dopo che sono andate in letargo ed abbiano tutte costruito l'opercolo. Tale allevamento è sconsigliato per i seguenti motivi: a) necessità di recuperare ogni anno le chiocciole con consistenti esborsi di capitale; b) alimentazione insufficiente per via del risparmio di terreno, da adibire a recinto, con conseguente necessità di alimentazione suppletiva; e) alta percentuale di mortalità dovuta all'habitat inadatto e limitato. Allevamento a ciclo biologico continuo: Consiste nel far riprodurre in cattività la chiocciola sfruttando la grande forza riproduttrice, ingrassando esclusivamente i soggetti nati all'interno del recinto. Questo metodo è migliore rispetto al precedente essendo in grado di dare una risposta economica più consistente anche se non immediata. Realizzazione dell'allevamento: a) aratura, dell'appezzamento destinato ad elicicoltura, ad una profondità di 50 cm. circa. b) frantumazione delle zolle con fresa; c) prima disinfestazione chimica contro i vari insetti e nemici animali del mollusco in questione. d) seconda fresatura e frantumazione delle zolle, con sistemazione idraulica del terreno, mediante baulatura e cunette per il deflusso idríco. e) recinzione perimetrale di tutto l'appezzamento adibito all'allevamento. Il materiale maggiormente usato per la recinzione esterna è la lamiera zincata, liscia od ondulata, purché sia stata sottoposta a zíncatura elettrolitica, in maniera da creare, una volta interrata, una leggera differenza di potenziale. La leggera scossa sarà sufficiente a tenere lontane le chiocciole, che abbandoneranno ogni idea di fuga. L'altezza del recinto varia da 50-60 cm. a 140-160 cm. L'interramento della lastra non deve essere inferiore ai 30 cm. per evitare un qualunque ingresso ai roditori. Altri materiali possono essere usati, anche di natura plastica, importante inserire dei nastri in alluminio, collegati con apparecchi in grado di ridurre la corrente a pochi volts, in maniera da scoraggiare la fuga della chioccíola; f) La costruzione dei recinti interni soltanto nel 50% del territorio, dal momento che questa prima parte verrà occupata da chiocciole madri. La rimanente parte verrà strutturata e sernìnata nell'inverno e primavera successiva, quando sì dovrà preparare il raddoppio dell'ìmpianto. In queste nuove zone, vegetate di fresco verranno portate le chiocciole riproduttrici, che la primavera precedente avevano dimorato nei primi reparti e che avevano realìzzato la riproduzione. I prìrni reparti diverranno così recinti di ingrasso per le chiocciole nate l'anno precedente. Recinti hanno una misura che va da 2 m. a 4 m. di larghezza, per una lunghezza variabile da 40 a 80 metri. Molto importante è la realizzazione di una corsia di servizio per i lavori di manutenzione fra un recinto e l'altro. g) Ulteriore disínfestazione chimica. h) Semina o trapianto delle essenze destinate all'alimentazione della chiocciola. Ricordiamo che la densità di chìocciole da mettere nel recinto varia in funzione alla specìe, per cui nel caso dì H. Pomatia metteremo da 20-25 esemplari per mq nelle zone dì riproduzione e da 70-150 esemplari per mq nella zona da ìngrasso. Nel caso dì H. Adspersa mettere da 25-30 esemplari per mq nella zona di riproduzione e da 100-180 esemplarì per mq nella zona di ingrasso. |