"Achillea Millefolium L" Il nome di achillea le è stato dato perché, secondo una antica leggenda, Achille avrebbe usato questa pianta per curarsi le ferite di guerra seguendo il consiglio del Centauro Chirone; il nome Millefolium le è stato invece assegnato per le sue caratteristiche foglie, che lunghe 20/30 cm, sono suddivise in tante piccole parti. In breve possiamo dire che l'Achillea è una pianta ricchissima di foglie e fiori. La droga è formata dalle sommità fiorite della pianta raccolte al momento della fioritura e seccate all'ombra dopo essere state mondate dai fusti. La pianta fiorita contiene: un glucoside, l'achilleina, l'acido achilleico, il tannico e un olio esserizuale di odore gradevole. Certamente tra le piante medicinali l'Achillea è una delle più antiche usate in Europa e in Asia. E un tonico amaro efficace per le vie digerenti, di cui attiva le funzioni secretive e motorie. L'infuso delle sommità fiorite agisce infatti in modo favorevole nelle gastriti acute e croniche combattendo fermentazioni e bruciori di stomaco e attivando nello stesso tempo la secrezione del succo gastrico e l'eliminazione della bile. La sua azione sulle mucose, astringente, riepitilizzante e analgesica, fa del succo di questa pianta un farmaco di reale valore nella cura delle emorroidi, delle ragadi anali e del capezzolo. Numerosi studiosi hanno riconosciuto che l'Achillea possiede: 1) Una potente azione risolvente sulle tumefazioni emorroidali. 2) Modera e sopprime le emorragie emorroidali. 3) Possiede le proprietà di prosciugare i secreti mucosi e purisimili del retto quando questi siano dovuti alle emorroidi. 4) Agisce non come vasocostrittore ma come tonico e sedativo del vaso e dei nervi del retto. Ha inoltre la virtù di normalizzare le mestruazioni e come antispasmodico, può influire specialmente sui nervi delle piccole pelvi e attenuare le reazioni dolorose dipendenti da dismenorrea. Infine il succo o l'infuso dell'Achillea hanno una azione cicatrizzante sulle ulcere torpide e atoniche, sulle contusioni, sulle ulcere varicose e sulle ragadi. E' utile per preparare bagni contro la leucorrea, le emorroidi e le perdite muco-purulente del retto. Sempre esternamente, l'olio essenziale delle piante calma i dolori reumatici e le nevralgie. La pianta sacra adf artemide: La melissa La melissa detta anche cedronella, deve il suo primo nome all'ape che la impollina e le succhia il nettare, chiamata dai Greci appunto Melissa. Gli antichi la consideravano un'erba sacra a Venere per il delicato benessere che la sua azione dava in tutto il corpo. Le sue virtù medicamentose pare siano state scoperte dagli arabi nel periodo di maggiore fulgore dell'Islam e questa conoscenza passò quindi ai monaci e fra questi i Carmelitani che ottennero la preziosa "acqua di melissa" utile nelle più svariate forme nervose. Sacra al tempio di Artemide, e usata come medicinale dai Greci più di 2000 anni fa, la melíssa era anche detta "balsarno dei cuore" nell'Europa meridionale ed "elisir di lunga vitadal medico svizzero Paracelso, il quale riteneva che questa erba potesse completamente far rivivere un uomo. Appartiene alla famiglia delle Labiate. La pianta cresce in grossi ciuffi che possono anche raggiungere gli 80 cm. di altezza; è un'erba perenne coperta di peluria, le foglie, opposte e ovali, sono dentellate, ma la vera bellezza della Melíssa risiede nei suoi fiorellini che sono bianchi ed emanano un fresco profumo di limone. La pianta fiorisce nella prima metà dell'estate e le parti usate sono le foglie e le sommità fiorite che si mettono a seccare all'ombra, evitando il forte caldo. La melissa è pregiata per la sua azione sedativa, viene utilizzata in casi di stanchezza intellettuale, insonnia, isterismo, tachícardia. Per il suo uso come effetto sedativo viene servita sotto forma di infuso. Ricordiamo anche che l'infuso allevia il catarro cronico bronchiale e la febbre influenzale. Inoltre la sua proprietà di allontanare la malinconia è stata lodata per secoli dagli scrittori di botanica e perciò la melissa è tuttora usata in aromaterapia per combattere la depressione. Per uso esterno le foglie fresche possono essere applicate su morsicature di insetti e ferite. Nell'uso aromatico può essere usata per pot-pourri e cuscinetti odorosi. Nell'uso domestico viene piantata intorno agli alveari e ai frutteti per attirare le api. La melissa è una delle erbe componenti il Tai-Ginseng. Modo d'uso: Infuso (gr. 10-20 di sommità fiorite o di foglie per ogni mezzo litro d'acqua bollente). L'infusione annerisce in breve e perde il suo aroma, per questo bisogna prepararlo poco per volta. Decotto per lozioni e bagni: gr. 30-60 per litro d'acqua. Tintura: una parte di foglie finemente tritata e 5 parti di alcool (30-40 gocce al dì). |