In tempi non certo facili per la nostra agricoltura, si impone con forza la necessità di una sua riqualificazione colturale avente come riferimento il mercato con le sue tendenze. Ciò al di là di atteggiamenti vittimistici e assistenziali ai quali una classe politica clientelare ha abituato gli operatori agricoli. A tal fine 'La Freccia Verde"  presenta delle colture con buone prospettive di mercato, anticipando, sin da ora, la disponibilità della sua redazione a fornire ulteriori approfondimenti a quanti ne faranno richiesta.

L'asparago

L'Asparago (Asparagus officinalis L.) oggi rappresenta una valida e sicura alternativa ai tradizionali ordinamenti colturali, garantisce infatti, redditività e assicura entrate regolari e progressive. Esige terreni soffici e poco pesanti (elementi fini < del 25%) ben drenati e con scheletro quasi assente per non ostacolare la crescita delle zampe. Il PH deve essere compreso tra 6,5 e 7,5. Pertanto, è consigliabile, prima di impiantare una asparagiaia effettuare l'analisi del terreno tenendo presente come fattori principali il PH, i macro ed i microelementi. L'asparago non deve mai seguire a se stesso, quindi è da scartare la monocoltura, inoltre non far seguire mai l'asparago a: patate, erba medica, carote, soprattutto per problemi fitosanitari. La cosa migliore sarebbe far seguire al frumento l'asparago, interrando correttamente le stoppie. L'innovazione varietale ha subito solo negli ultimi anni un impulso considerevole, rendendo possibile una migliore valorizzazione delle aree vocate a tale coltura e la diffusione della coltivazione dell'asparago in nuovi ambienti. Alle vecchie popolazioni locali, caratterizzate nonché da una scarsa sanità del materiale di propagazione, si sono sostituite varietà in grado di fornire una produzione qualitativamente e quantitativamente elevata e uniforme, più rispondente alle esigenze del mercato. Ciò è stato possibile poiché il tradizionale metodo di miglioramento genetico delle popolazioni di asparago, basato sulla selezione massale, è stato sostituito dall'incrocio per l'ottenimento degli ibridi. Tra gli obiettivi perseguiti ha assunto crescente importanza l'ottenimento di varietà costituite integralmente da piante maschili in quanto queste producono circa il 30% in più di quelle femminili. Importanti anche le tecniche di forzatura che hanno l'obiettivo generale di migliorare le condizioni termiche dell'aria e soprattutto del terreno, favorendo l'anticipo della ripresa vegetativa delle zampe. Quest'ultimo obiettivo, infatti, ha assunto notevole importanza nella coltivazione dell'asparago, essendo proprio l'anticipo di produzione dei turioni e non la resa, il risultato economico più interessante.

La scelta delle zampe

E di fondamentale importanza per ottenere il massimo rendimento dall'asparagiaia utilizzare, per la propagazione, varietà di zampe sane e certificate, rivolgendosi a personale qualificato che sarà in grado di fornire le caratteristiche degli ibridi commerciali che meglio si adattano alle esigenze dell'azienda. Le zampe da utilizzare a tal fine sono di un anno (per ottimizzare l'attecchimento) e sono ottenute con procedimenti che garantiscono la qualità e la sanità del prodotto. La scelta di queste ultime non è, dunque, casuale ma deve essere attentamente valutata in ogni situazione specifica, tenendo in considerazione le caratteristiche stazionali della località in cui dovrà sorgere l'asparagiaia. Tutto questo eviterà spiacevoli conseguenze agli agricoltori, anche e soprattutto dal punto di vista economico. L'impianto dell'asparagiaia si effettua in primavera praticando un'aratura profonda circa 60-80 cm. con seguente erpicatura del suolo per livellarne la superficie. Successivamente si pratica l'assocaltura ottenendo i fossi alle distanze desiderate, in ogni caso la sistemazione che ha dato i risultati più incoraggianti in termini di produzioni e contenimento dei costi per la possibilità di agevolare le operazioni colturali con macchine, è la sistemazione a fila semplice con investimenti unitari variabili da 28-32.000 zampe per ettaro. Le lavorazioni devono essere ridotte al minimo per evitare danni agli steli e alle gemme superficiali; quindi per forza di cose la lotta alle malerbe va effettuata prevalentemente con mezzi chimici. Per il primo anno, prima della messa a dimora delle piantine si effettua il diserbo, in particolare sul solco in quanto sulla fila è preferibile intervenire con mezzi meccanici. La medesima tecnica si adotterà con l'impianto delle zampe stesse, effettuando questo dopo la messa a dimora delle zampe, utilizzando per lo più antigerminativi. Per il secondo anno il diserbo si effettua prima dell'emergenza dei turioni (Febbraio - Marzo). Per il terzo anno si effettua il diserbo dopo lo spianamento dei cumuli con le medesime modalità viste per il secondo anno.

Costi alla produzione

In tabella vengono schematizzate le principali e necessarie operazioni culturali al primo anno d'impianto Il costo d'impianto per ettaro sfiora i quattromila euro, ma bisogna considerare che l'incidenza delle zampe è notevole (quasi il 50% sui costi totali), ma dato che gli impianti durano in genere dai quattro ai sei anni, il costo d'impianto deve essere proiettato nel tempo, infatti già al secondo anno i costi della produzione sono di circa due milioni (escludendo il costo per la raccolta) ad ettaro e possono diminuire notevolmente se si affida la direzione tecnica dell'impianto a consulenti tecnici specializzati.

Redditività

Il prezzo dell'asparago è sempre in continua ascesa ed i mercati non sempre riescono a soddisfare in pieno la domanda dei consumatori che così ricorrono spesso e volentieri agli asparagi Olandesi o Spagnoli che per nulla differiscono dagli asparagi prodotti in Italia, dato che tutti utilizzano le stesse varietà di zampe. Per dare qualche numero, oggi l'asparago viene pagato mediamente al prezzo di 2 euro/Kg al produttore e quindi, facendo dei semplici conti, arrivando già a circa 5,5 Tonn. (che è da considerare una resa bassa con i moderni ibridi a disposizione in commercio) si ottiene la parità tra costi e ricavi.

Ruolo dell'assistenza tecnica nella coltura dell'asparago

La coltura dell'asparago oggi per essere competitiva, deve necessariamente affidarsi a tecnici specializzati. Il ruolo del tecnico oggi è diventato di particolare importanza. Egli sceglie la giusta varietà dell'asparago in relazione alle caratteristiche gestionali dell'azienda. Solo il tecnico specializzato può ottimìzzare i consumi d'acqua, fertilizzanti, diserbanti ed antiparassitari, effettuando così, periodicamente la corretta analisi al suolo ed alla pianta. Adottando le giuste norme agronomiche di coltura, il tecnico specializzato riesce ad ottenere il massimo risultato dai moderni ibridi commerciali perché ne sfrutta sapientemente le potenzialità genetico produttive. Infine solo il vero specialista conosce il mercato e può ottenere la massima valorizzazione del prodotto in sede di vendita.

 

SPESE D'IMPIANTO E COLTURALI PER 0,5 HA DI ASPARAGO

PRIMO ANNO

Varietà "asparago verde J. Marrionet 2001.
Epoca d'impianto: marzo - aprile con "zampe"

Lavorazioni meccaniche:
1) aratura profonda ore 1 euro 35,00
2) fresatura ed erpicatura ore 1 euro 35,00
3) assolcatura ore euro 35,00
TOTALE euro 105,00

Mezzi tecnici:

a) Concimi
1) concime organico (di pregio) Ql. 10 x 30  euro  300,00
2) perfosfato mineral Ql. 5 x 10 euro 50,00
3) zsolfato potassico Ql. 2 x 20 euro 40,00
4) acidi umici granulari Ql. 0,5 x 130 euro 65,00
5) nitrato ammonico Q1. 3 x 12 euro 36,00

b) Diserbanti
1) roundap kg. 5 x 12 euro 60,00

TOTALE euro 656,00

Zampe n. 12.500 x 0,20 euro 2.500,00

Mano d'opera occorrente per tutte le operazioni colturali
(raccolta compresa) N. 50 ore x 7 euro 350,00

Spese Generali euro 50,00

TOTALE GENERALE euro 4.152,00
 

Categorie commerciali dell'asparago

I turioni, che rappresentano la parte edule dell'asparago, ai fini della loro commercializzazione vengono classificati in base alla lunghezza, al diametro e alla fibrosità.

Si distinguono tre categorie commerciali:

a) EXTRA turioni ben formati diritti, apice serrato, diametro minimo 12 mm.

b) I classe turioni con leggera curvatura, apice serrato, diametro minimo 12 mm.

c) II classe turionì con curvatura abbastanza pronunciata, apice meno serrato, diametro minimo 10 mm.

Fra le varietà maggiormente coltivate localmente, abbiamo:

Il Precoce di Argenteuil e il Violetto di Albenga.

Mentre varietà ibride di recente costituzione sono:

AM 723; AM 802; BOONLIM; DIEGO; FRANKLIM; LARAK; RINGO (H. 106); UC 157; DARBONNE 3.

Fra le varietà poste in piena aria senza l'ausilio di alcun apprestamento di protezione, sono da segnalare UC 157 e LARAC per le quali si regìstrano anticipi di comparsa di turioni nell'ordìne di 10 - 14 giorni. Mentre idonei a valorizzare le condizioni indotte dagli apprestamenti di protezione sono LARAC e DARBONNE 3.