Quando si parla di ambienti rurali, normalmente il pensiero corre alle estensioni di verde, agli alberi di grosso fusto, alla natura Incontaminata. Un'associazione mentale quasi diabolica che per qualche misterioso processo psicologico esclude dì primo acchitto una componente fondamentale della compagna: le case. A questo aspetto della ruralità, La Freccia Verde vuole dedicare ampio spazio nell'intento di valorizzare ciò che l'uomo ha edificato, spesso con inconsapevole genialità architettonica, nella compagna.
 

Lo specchio di una vita dedicata alla terra

Anche per i più incalliti "naturalisti", il richiamo delle solide mura odorose di fumo e di paglia, di un tetto annerito e fuligginoso, è lo stesso di sempre: irresistibile. Dai "pagghiara 'n petra'' ai magazzini rurali, dalla "casudda" di campagna alla "casina" padronale, isolati o in un insieme unico irripetibile questi manufatti ripropongono ai visitatori la loro dignitosa impalcatura dotata di un'identità inconfondibile. Osservando queste costruzioni, l'immagine che se ne riceve non è di un arido elenco di cose , ma è un racconto intero, con personaggi familiari che la memoria costruisce interpretando ogni muretto, ogni pietra sagomata. Se il linguaggio di questi luoghi ci spinge ad uno sforzo creativo, se tale comunicazione avviene attraverso forme di espressione inerti (ma solo apparentemente) quella che stiamo osservando è un'opera d'arte o meglio appartiene alla famiglia povera delle opere di architettura. Anche se il termine "povera" si presterebbe più ad un'immagine commiserata di costruzioni rurali, tanto sottovalutate da consentirne il degrado e l'abbandono, si deve, invece, interpretarlo nel senso qualitativo, cioè di architettura fatta con materiali poveri, quasi sempre utilizzando pietra dei posto per l'edificazione. E' questo uno dei motivi per cui l'edilizia contadina della nostra isola crea un insieme paesaggistico di grande bellezza, in quanto è sempre in simbiosi con il territorio circostante. La casa contadina,quasi sempre ideata con una tipologia uniforme, dettata dalle esigenze di conduzione dei fondo, una volta realizzata díviene diversa dalle altre dello stesso tipo , sia per la varietà dei luoghi in cui è  impiantata, sia per il genere di produzione della terra. In ogni caso , si differenzia dalle altre per fenomeni esclusivamente legati all'ambiente: ne deriva una architettura spontanea di grandissimo rilievo e di grande effetto, con varietà cromatiche e volumetriche in sintonia con il paesaggio. Le case di campagna portano ì segni della passata utilizzazione agraria, non solo nella loro struttura , ma anche nella loro distribuzione territoriale. Nel territorio che dalla piana di Catania , attraverso la zona precollinare di Acireale e di Giarre e la fascia collinosa di Viagrande  va fino alla zona montagnosa di Linguaglossa e Randazzo , sono contenuto tutte le varie tipologie dell'edilizia rurale dell'isola. In talune zone esiste anche qualche esemplare arcaico di casa monocellulare, ormai dei tutto abbandonato o degradato a rifugio temporaneo. Ricostruendo quelle che erano le sue caratteristiche , sì nota in questa dimora una elementarità di struttura e di distribuzione una stanza terranea, quadrata con lato dagli otto ai dieci metri, coperta per un terzo da un solaio in legno su cui si saliva con una scala a pioli. Su esso un piano superiore sottotetto è destinato a granaio e in parte a fienile, perfetto isolante termico per l'ambiente sottostante occupato dal letto. Al centro della stanza si alzava una robusta trave portante con la funzione di impalcatura dei tetto. Quest'ultimo si presenta a due spioventi in legno e in tegole (canali) tenuto da pietre per non essere spostate dal vento. Il pavimento era in mattonella di argilla di piccole dimensioni. All'esterno quasi sempre un forno in pietre, generalmente sotto una tettoia, oppure ospitato in una zona interna della stanza assieme alla "tannura" , dove si preparavano i cibi. Un'architettura spontanea, come si diceva in apertura, così semplice da farci pensare a quanto poco potesse bastare a chi vi abitava. Non un'immagine di povertà bensì lo specchio di una vita dedicata interamente all'unica e sola ricchezza disponibile: la terra.