Nel corso della seconda guerra mondiale, risolutivo, come è notorio, fu l'intervento degli americani nel determinare la ritirata delle truppe tedesche dalla Sicilia e quindi nella liberazione dell'isola dall'invasore straniero.
Lo sbarco americano, nel '43, via mare, a Gela, proseguì lungo la terraferma per Catania; respingendo l'esercito tedesco e andando verso la conquista di Messina, gli americani trovarono inaspettate e ostinate resistenze tedesche in diversi luoghi della Sicilia, sulle alture di Troina, a Randazzo, a Centuripe, in tutti i paesi che costituivano la linea difensiva dell'etna; barriera, superata la quale, agli americani sarebbe stato più semplice far indietreggiare verso la punta estrema dell'isola quel che rimaneva dell'esercito tedesco, costringendolo ad oltrepassare lo stretto. In questa successione di roccaforti, peraltro storicamente avamposti e rifugi militari, le truppe americane si trovarono a combattere il nemico in cruenti combattimenti, in battaglie che andarono oltre le loro previsioni in quanto a drammaticità, impiego di mezzi, di uomini e materiale bellico, costi umani e abbassamento del morale.
Sebbene queste battaglia, condotte in un terreno aspro e difficile della Sicilia interna, siano state solo degli episodi della 'campagna di Sicilia', risultarono impegnative per i militari americani che mobilitarono uomini e mezzi in quantità per ottenere la vittoria su piccoli gruppi di tedeschi arroccati in paesi scarsamente difendibili e senza speranza di poter a lungo mantenere la loro posizione; infatti in breve tempo capitolarono e furono costretti alla resa.
Gli eventi bellici furono una vera e propria iattura: l'accanimento aereo americano provocò ingenti distruzioni, creando panico e disagi gravi alla gente già impaurita e costretta alla fuga, in improvvisati rifugi, dall'inizio della guerra.
Le battaglie della Sicilia interna sono state giudicate, dagli storici, come quelle più dure tra tutte le azioni militari minori del conflitto mondiale.
Iniziative e pubblicazioni di questi mesi (Il Museo dello Sbarco inaugurato di recente alle Ciminiere a Catania, il libro 'Paternò 43') documentano nei minimi particolari lo svolgimento quotidiano delle azioni militari che si svolsero in questo teatro di guerra fra i due eserciti in lotta: testimonianze che rendono bene, in termini estremamente esatti, l'entità dei danni e delle vittime provocate della guerra.
A dare conto visivamente di quei fatti drammatici, con immagini interessanti, sia perché documentano lo svolgimento delle 'battaglie' e l'avanzata degli anglo-americani, sia perché sono scatti dei più grandi fotoreporter di guerra del secolo, vi sono tanti reportage giornalistici dell'epoca, realizzati da riviste inglesi e americane soprattutto, dalla grande tiratura e notorietà come Life e Time o minori, più periferiche ma non di minore importanza. E il caso del periodico 'War illustrated', del settembre '43, che nel paginone centrale di un numero interamente dedicato agli eventi bellici dell'agosto '43, offre un servizio interamente dedicato alla Sicilia interna. E' un reperto importante: la riproduzione ci dà idea non solo delle conseguenze distruttive dello scontro militare, ma anche della curiosa realtà di un 'incontro' tra mondi diversi e lontani: quello ormai in pieno sviluppo ipertecnologico dell'America che dominerà con sua velocità e potenza il 'secolo breve' e quello, ancora 'ottocentesco', contadino e rurale della Sicilia interna: molte foto ritraggono con curiosità questo confronto: i muli e i carri armati, i contadini e gli ufficiali. Se nelle realtà cittadine e urbane l'arrivo degli angloamericani fu salutato trionfalmente, nelle piccole realtà paesane e isolate, l'atteggiamento della popolazione fu fatalistico e distaccato. Un universo ancora tutto sommato chiuso ed estraneo alle ragione dell'occidente, vide semplicemente passare l'esercito dei liberatori, e ricostruì con rassegnata volontà sulle macerie, tante e gravi che il conflitto lasciò loro in eredità.
Le foto che seguono, e che corredano questa breve nota, ci sembrano quindi un documento di rilievo perché offrono la possibilità di una lettura storica ma anche di riproposta di ambienti fortemente diversi dallo stato odierno e a questo utilmente comparabili.