In questo periodo di dibattito sulla scuola pubblica e privata, sul diritto alla studio in Sicilia, un libro che andrebbe riletto, ed anche tradotto in italiano, è quello di Helen Tuzet, Calabre et Sicile: une enqete en 1928, pubblicato dal Centro interuniversitario di ricerche sul viaggio in Italia (Cirvi) nel 1985, nell'originale lingua francese. Si tratta di un resoconto di un'inchiesta condotta nel '28 dalla Tuzet in Calabria e Sicilia. H.Tuzet, autrice del famoso repertorio sui viaggiatori stranieri in Sicilia nei sec. XVIII e XIX, a 26 anni, su incarico della Fondazione Rockfeller, conduce, in un viaggio prima in Calabria e poi in Sicilia, un'inchiesta che ha come obiettivo quello di documentare l'attività dell'Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno e le sue opere di promozione della riforma agraria e della istituzione di una moltitudine di scuole rurali nelle zone depresse e isolate del Meridione. Nel racconto e nell'analisi della Tuzet s'intrecciano doviziosamente descrizioni del paesaggio siciliano meno conosciuto e raccontato poiché fatto di piccole realtà rurali e paesini; l'analisi economica e storica delle vicende siciliane dall'Unità al Fascismo; la realtà delle scuole e dell'insegnamento e dell'apprendimento dei ragazzi, difficile e che spesso sfocia nel' evasione dell'obbligo scolastico, assieme a lunghe considerazioni e apprezzamenti per la figura nobile di Lombardo Radice, che per le idee nuove in campo pedagogico e per l'organizzazione della struttura scolastica e dell'insegnamento esercitava un indiscutibile magistero didattico. Attraverso l'esame delle piccole realtà scolastiche rurali della Calabria, ma soprattutto della Sicilia, osservata meticolosamente nelle sue tre aree geografiche, occidentale, centrale ed orientale, emerge, dal racconto dell'autrice, una specificità culturale, una varietà e ricca umanità di insegnanti, ispettori, 'luoghi' della scuola, dove nelle difficoltà generali e contro la retorica imperante della 'grande nazione italiana' si insegna a leggere, a scrivere e a far di conto. Facciamo uno specifico cenno ad una di queste realtà educative. La  provincia della Sicilia orientale che visita per prima è quella di Catania , 'il paese più prestigioso della terra, giardino degli uomini e degli dei’, ‘un universo che gravita attorno l’Etna, creatura adorata’. Qui incontra l'ispettore che la guiderà: Chialant, reggente della direzione scolastica regionale di Catannia: di strema cordialità, piemontese, da lungo tempo ambientato in Sicilia, è riuscito a creare un'atmosfera di confidenza con le famiglie e degli alunni. Sua moglie, M.me Chialant, vive con la stessa serenità la permanenza nell'isola e con la stessa abnegazione si occupa pure dei problemi delle diverse e difficili realtà scolastiche. La descrizione che la Tuzet fa della coppia è di due persone rese allegre e piene di energia dalla bellezza naturale e spontanea dell’ambiente luminoso, vivo e colorato che li circonda: l’etna, il paesaggio con i suoi colori, i suoni della processione di sant’Agata sono tra le cose più ricorrenti nei loro entusiastici discorsi. L'ispettore è amante naturale del popolo, non ben visto dalla borghesia catanese, scandalizzata dalla libertà di un piemontese che familiarizza con la gente del luogo e che ha una moglie molto indipendente nelle relazioni sociali e autonoma nello stile di vita. L’ispettore appare moderno rispetto ai costumi ancora arcaici che governano la vita di relazione nel catanese.

La coppia di piemontesi ama fare ispezioni nelle scuole rurali: è per loro un piacere poiché sono abituati a stare all’aria aperta e agli incontri , a vivere a contatto con la campagna, a sentire aromi intesi e pieni che i villaggi di campagna offrono loro.

Ricco e articolato il resoconto del giro delle scuola del circondario catanese che fa la Tuzet. La prima scuola che  visita non si può dire molto rurale e vi  arriva infatti con il trenino: la scuola di Ognina. Voluta dall’associazione Nazionale è frequentata da 54 allievi: bambini belli e dai capelli neri e brillanti, tutti pieni di buona volontà, portati a cantare le canzoni popolari siciliane. La scuola è condotta dalla mano di un maestro sperimentato e attivo, Giuseppe Frameni. La Tuzet lo descrive come un vero siciliano, grande oratore, volubile e gesticolante, pieno di ingenuità, di fuoco e di entusiasmo. Dice di lui che ha compiuto il miracolo di aver dato tono, fisionomia ed espressione alla sua scuola: una grande sala nuova senza finestre con la porta a battente tutta nera di fumo è stata resa bianca, ornata di fiori, disponibile per gli allievi ed i maestri: qui, ha potuto osservare la Tuzet, tutti i piccoli alunni  fanno i loro esercizi preparatori alla scrittura e tracciano le prime lettere con perfezione. Ma vi è di importante che il maestro ha saputo  creare un legame  tra scuola e famiglia: le domeniche la sala della scuola serve a far riunire i bambini e i loro parenti per leggere, usufruendo di una piccola ma preziosa  biblioteca. E la gente del luogo, non conoscendo né letteratura né avendo grandi proprietà lessicale, usa la realtà che la circonda come attrezzatura linguistica, formulando ardite metafore, come il figlio di un 'emigrante che per dire della sua età così si esprime: sono grande come una giovane pianta d’arance. Il viaggio prosegue sui fianchi dell’Etna: M.me Chalant entra in conversazione amichevole con le istruttrici e sente delle difficoltà delle loro vite, le incoraggia e rassicura con sorrisi e cordialità. La provincia di Catania è piena di numerose e piccole scuole agresti, dato che la popolazione è molto disseminata, alquanto distanziata nella dislocazione di borghi e villaggi rurali.

E accompagnata dalla solerte disponibilità dell'ispettore e dalle osservazioni  della consorte la Tuzet si fa strada tra le sedi scolastiche di ... .Registrando ovunque la positività dell'apporto didattico nella evoluzione della coscienza e del sapere dei fanciulli, tanto utile quanto però insufficiente a colmare e risolvere carenze antiche e precarietà economiche e sociali.

Sicchè il libro - come scrive Leonardo Sciascia nell'introduzione - non è solo un'inchiesta sull'istruzione pubblica in Calabria e Sicilia ….è anche un viaggio libero, senza pregiudizi, dentro una realtà umana particolarmente complessa e contraddittoria, quale era già apparsa ad alcuni viaggiatori dei due secoli precedenti'.