Incastonato nel suggestivo scenario dei colli di Savoca, ameno centro rurale ricadente nel versante jonico della provincia di Messina, famoso per le sue “mummie”, sorge il “regno” del noto scultore Nino Ucchino, ossia il primo Museo dell’Acciaio e dell’Arenaria, con annesso laboratorio. L’autore dell’ormai celeberrimo “Monumento all’Asino”, che ha ridato dignità al quadrupede più bistrattato, e di altre sculture in acciaio, uniche al mondo per la particolare tecnica impiegata (la forma in lamiera resa ancora più plastica da saldature in acciaio che ne conferiscono rilievo e plasticità), ha affidato all’architetto palermitano Mimmo Targia il compito di utilizzare un nucleo di antichi insediamenti contadini per ricavarvi degli ambienti in cui arte e natura entrano in totale simbiosi catapultando il fruitore in una dimensione intrisa di affascinante essenzialità. La nuova “bottega” del maestro Ucchino “saluta” chi si addentra nel centro abitato di Savoca essendo ubicata proprio all’ingresso del paesino jonico. Sovente, vi fanno tappa i noti intellettuali e critici d’arte Turi Vasile e Vanni Ronsisvalle, grandi estimatori della singolare arte dello scultore messinese, protagonisti di improvvisati cenacoli culturali che danno lustro ad un territorio (l’entroterra peloritano) a tutt’oggi non adeguatamente conosciuto e valorizzato. L’architetto Targia offre una chiave di lettura autentica dell’idea “commissionatagli” da Nino Ucchino. “Il turismo cosiddetto ‘di massa’ – spiega il tecnico – non è più tale. Oggi il visitatore va sempre meno alla ricerca delle solite ‘capitali del divertimento’ o di alberghi di lusso e le ferie, anziché essere concentrate in un solo periodo dell’anno, sono sempre più ‘mordi e fuggi’. Piuttosto che prenderle per un intero mese d’estate, si preferisce dilazionarle in più periodi dell’anno, magari in tanti fine-settimana. Ecco, allora, l’esigenza di soddisfare la nuova domanda con luoghi ed itinerari alternativi che consentano al vacanziero più colto di trascorrere delle ferie ‘intelligenti’ dove il sole, il mare e la natura non sono fini a sé stessi, ma divengono espressione di civiltà pressoché scomparse, come quella rurale, o di sensibilità artistiche, come quella del maestro Ucchino”. A dare il benvenuto ai visitatori del museo dell’acciaio e dell’arenaria, vi è il significativo “Cristo itinerante”, che si staglia dinanzi alla porta del laboratorio. Trattasi della più recente produzione di Nino Ucchino, raffigurante il Figlio di Dio in una dimensione estremamente laica, con la mano ed il passo protesi verso gli osservatori, ossia i popoli della Terra. L’opera è già stata esposta in Vaticano ed ha partecipato alla recente Marcia della Pace di Assisi. Chi visita in questo periodo il laboratorio dello scultore messinese, potrà inoltre assistere alla genesi, direttamente dalle mani del suo autore, della statua di San Filippo, patrono del piccolo centro di Limina, a pochi chilometri da Savoca. Ma la vera attrazione dell’arte di Nino Ucchino è il riuscire a conferire calore ad un materiale per eccellenza “freddo” quale la lamiera d’acciaio, modellata in maniera estremamente plastica e resa viva dalle “gocce” di saldatura.

In ordine di scorrimento: in alto Lo scultore Nino Ucchino, di seguito le opere 1) Il monumento al mondo contadino 2) Cristo e asino 3) Cristo in cammino