Con
i suoi 1275 metri s.l.m., Floresta
è il più alto centro dei Nebrodi, configurandosi come stazione
climatica montana, prevalentemente estiva. Il piccolo centro
montano ha una storia
relativamente recente, iniziando, per quanto riguarda il sito
presso cui sorge attualmente, intorno alla prima metà dell'ottocento. Prima
di allora del paese vi erano notizie
di un'ubicazione in contrada Rocca
S. Giorgio, da cui fu poi spostato a causa delle continue frane che
interessavano la
zona. L'antico
Casale che qui sorgeva era inizialmente
una colonia penale dei Principi
D'Alcontras. La sorte del piccolo villaggio è diversa da quella di altri
simili che nello stesso periodo
sorgevano nella stessa zona: non
riuscì a trasformarsi in un grosso centro ma non declinò mai del
tutto sino a
scomparire. E
dire che le condizioni della zona non sono le più favorevoli, tant'è
che, a tutt'oggi, abbondanti nevicate possono
isolare, nel periodo invernale, il paese anche per diversi giorni. Le
sfavorevoli condizioni climatiche invernali hanno plasmato il
carattere dei suoi
abitanti costretti, non soltanto a fare i conti con queste, ma anche con
lunghe crisi economiche che hanno determinato periodici flussi
migratori ed una rivolta contro una riforma
fiscale alla fine del secolo scorso.
La recente
ricostruzione di Floresta ne ha
reso omogenea la struttura urbana, caratterizzata
da uno stile tipicamente montano
in cui spiccano alcune interessanti
costruzioni. Tra queste particolare attenzione meritano
la Chiesa di S. Anna, piuttosto modesta nell'insieme architettonico,
che conserva però al suo interno alcune opere interessanti. Vi
è poi, innanzi alla chiesa, Palazzo Baratta, che mostra, nella sua
sobrietà, il
tipico m odo
di costruire locale. Tra
Piazza Umberto I, via Vittorio Emanuele
e la traversa che collega le due strade, sorge un palazzo che
meriterebbe di essere meglio tutelato. Forme tipiche di architettura
montana si ritrovano
in via delle Fate e nei suoi dintorni
in cui si possono
scorgere le sequenze di abitazioni allineate e le stradine a forbice e
nella zona del Vecchio
Magazzino, caratterizzata dal susseguirsi
di cortili, scale, passaggi, terrazzamenti
ecc. Pittoresche vedute riguardano anche il quartiere che ha inizio
nei pressi della chiesetta di S. Antonino e che da questa prende il nome. E'
da rilevare che, le difficoltà socio-economiche
del paese e il conseguente interessamento di molti abitanti
ai già citati flussi migratori, hanno condotto al degrado molte delle
case del paese che recano i segni drammatici
dell'abbandono. Il
rischio è quello che venga perduto il patrimonio di storia e
tradizioni che caratterizza
ogni singola casa dell'abitato. Il territorio di Floresta
rappresenta un insieme
in cui si è stabilita una perfetta simbiosi tra le attività umane
tipiche e l'ambiente. Quest'ultimo è caratterizzato dall'alternarsi
di verdi pascoli e folti boschi intervallati dalle rocce dei Nebrodi.
Il territorio per la sua straordinaria bellezza
paesaggistica e per l'alto valore
naturalistico stimola l'interesse dei molti appassionati di escursioni. Tra
i luoghi degni di nota, Serra Baratta,
una cima posta a ridosso del lato nord del paese e parzialmente coperta
da una pineta, presso cui si trovano capanni costruiti con lastroni di
pietra che sembra abbiano un certo interesse archeologico. Dalla Serra si
gode un panorama straordinario che abbraccia a nord il Mar
Tirreno con le isole Eolie, a sud-est
l'Etna e, tra questi, i monti e le valli dei
Nebrodi. Altro sito panoramico è Rocca Gatto, caratterizzato
da rocce a picco e da una
sorgente d'acqua che alimenta l'Alcantara.
In contrada
Giuffrè si trovano boschi di
querce ed una fauna interessante. La ridotta proiezione antropica
ha consentito a questo
sito di conservare una
bellezza selvaggia. La
cima più alta del territorio è il Pizzo dell'Inferno
che dall'alto dei suoi 1480
metri s.l.m. domina, ad ovest, le Coste
Mullè e, a nord-est, l'altipiano che va fino a Piano della Serra. La zona,
parzialmente rimboschita, è un'ottima meta per le attività escursionistiche.
Appena fuori dal territo rio
comunale di Floresta vi è il lago Cartolara, un bacino artificiale con una
superficie di circa 30 ha, posto
al centro di un'area rimboschita. L'economia dei luoghi è caratterizzata dalla
pastorizia e da un'agricoltura povera.
Tipica è la produzione di formaggi ed insaccati, che attira innumerevoli
avventori alla ricerca della genuinità e di sapori perduti. Floresta
è meta di un discreto flusso turistico che si riversa in zona per il fine
settimana e soprattutto nel periodo
estivo, attirato dal gradevole clima, dai prodotti tipici che possono
essere acquistati nei punti vendita del paese o lungo la strada presso
ambulanti, o ancora esser consumati direttamente in loco nelle
molte trattorie del circondario, la cui presenza
è spesso denunciata dai profumi
e dalle colonne di fumo che si levano dai loro comignoli. Luogo da
scoprire e valorizzare Floresta, purtroppo, non possiede ancora
le strutture adeguate per soddisfare
le continue richieste di soggiorno da parte dei visitatori che qui
trovano un ambiente idoneo per trascorrere anche lunghi periodi di villeggiatura. |
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