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Il lago di Trearie, il più alto ambiente umido della Sicilia (m. 1.420), è racchiuso al confine fra i territori dei comuni di Randazzo e Tortorici, in località Cartolari-Faranda. Si tratta di un ecosistema dal valore paesaggistico ed ambientale straordinario che rappresenta uno degli esempi più interessanti della presenza di specchi lacustri sui monti Nebrodi. Questo massiccio è infatti ricco di piccoli bacini naturali, il cui invaso è stato scavato dai ghiacci dell'ultima glaciazione. Altri laghi hanno invece origine artificiale come alcuni bivieri della catena montuosa. Per un ristretto periodo di tempo riserva naturale orientata, il Lago di Trearie, che sorge a poche centinaia di metri dall’omonimo Monte, è stato inglobato all’interno del Parco dei Nebrodi. L’attuale bacino è frutto dell’ampliamento di un piccolo invaso naturale, che oggi si presenta con una discreta estensione di circa 10 ettari, un contorno bagnato di quasi 2 chilometri ed una portata di circa 200 mila metri cubi. Il piccolo laghetto di Trearie può essere raggiunto da 2 diversi posti: da Maniace; o dalla s.s. 116, due chilometri oltre l’abitato di Floresta. Per raggiungere il piccolo laghetto da Maniace, bisogna piegare, subito dopo l’Abbazia di Nelson (consigliamo una sosta sul posto al ritorno), verso destra in direzione Porticelle, costeggiando il fiume Saracena che, a valle, insieme ai fiumi Cutò e Martello, forma il Simeto. Superato Porticelle ci si inerpica per una strada, in parte asfaltata, sino alla postazione del Corpo Forestale, (qui è comodo parcheggiare l’auto), dove è bene in mostra una cartina geografica che inquadra meglio l’intera area oggetto dell’escursione. Dodici chilometri verso monte si trova il laghetto meta dell’itinerario. Il fiume Saracena accompagna il passo, insieme a sconfinate estensioni di roveri e roverelle frutto del paziente lavoro di rimboschimento del Corpo Forestale e che a tratti lasciano il passo a zone brulle. La strada asfaltata termina poco prima di conquistare la meta, ancora poche centinaia di metri ed il laghetto si presenta sotto gli occhi. Ad un certo punto del nostro viaggio è necessario abbandonare l'auto a causa della presenza di un sentiero particolarmente accidentato e perché l'area circostante il lago ricade in zona A e B della riserva. Da Floresta il lago di Trearie si raggiunge mediante la s.s. 116. Due chilometri oltre l’abitato (in direzione Tortorici, inizia una strada asfaltata (in buone condizioni) che conduce verso monte. Da qui il lago dista circa 10 chilometri; l’auto può essere lasciata dove meglio si crede, facendo attenzione a non intralciare il traffico di montagna. Dopo 8 chilometri, in località Portella Dagara, occorre piegare verso sud (a sinistra), dopo qualche centinaio di metri verso destra e quindi nuovamente verso sinistra, sino a raggiungere due pilastrini in cemento, superati i quali ci si immette direttamente sul lago. Il giro del piccolo invaso si compie in poco più di un’ora. Notevole la varietà di uccelli che sceglie il soggiorno a Trearie, specchio d’acqua particolarmente idoneo per lo svernamento di specie stanziali e migratori. L’avifauna presente enumera: aironi cinerini, germani reali, tuffetti, moriglioni, gallinelle d’acqua, folaghe. Della vegetazione insediatasi attorno al lago ricordiamo rosa canina, pioppi e roverelle. Soprattutto nella bella stagione, il piccolo laghetto di Trearie diventa meta di escursionisti o di gitanti che trovano nei 1.400 metri d’altitudine una vera e propria panacea alla calura estiva. L’elevata antropizzazione, comunque, rischia di compromettere il delicato equilibrio fra i vari elementi dell’ecosistema. Particolarmente dannosa, infatti, risulta la presenza di animali domestici o da pascolo, che soggiornano intorno al lago. Per chi rientra da Floresta val la pena soffermarsi in una delle numerose trattorie della zona che offrono squisiti piatti tipici tra cui val la pena di menzionare i formaggi (provole del Casale) e gli insaccati (il salame di Ucria). |