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Oltre
a queste funzioni terapeutiche essa rientra negli ingredienti di molte
ricette tradizionali di numerose regioni italiane: in Liguria viene
utilizzata come ingrediente base della torta pasqualina o come ripieno dei
ravioli e in generale, mischiata ad altre verdure, era un valido
sostitutivo degli spinaci. E' una
pianta erbacea annuale coperta di peli sia sul fusto che sulle foglie; il
nome deriva dal nativo "borra" che indica una stoffa di lana
grezza, pungente, una volta d'uso comune. Un'altra ipotesi indica
l'origine araba del termine "borrago" (abou rusch) che
letteralmente significa "padre del sudore" in riferimento alle
sue proprietà sudorifere. Essendo
molto comune nelle nostre campagne, è spesso stata considerata una pianta
pericolosa in quanto infestante i terreni seminativi e i frutteti. La sua
diffusione copre tutta l'Italia dalle pianure alle zone collinari e
sub-montane. Secondo alcuni Autori la
sua provenienza è dal basso Mediterraneo da cui veniva importata nel
Medioevo, e successivamente sfuggita alla coltivazione si è diffusa in
quasi tutta l'Europa meridionale. La
sua fioritura è molto caratteristica: Alla sommità della pianta si
sviluppano delle infiorescenze a grappolo, formate da fiori pentameri che
aprendosi assumono una forma stellata con cinque punte di petali azzurri
alternate con quelle dei sepali verdi e setolosi. Il
frutto è formato da quattro acheni dentro i quali si sviluppano i semi
ovoidali che, a maturità, fuoriescono e vengono disseminati dall'acqua e
dal vento provvedendo così ad una forte diffusione della specie. Essendo
così facile trovarla a livello spontaneo, la coltivazione della borragine
è Il periodo ideale per la raccolta è da aprile a maggio per i suoi usi alimentari e giugno-agosto per la raccolta delle infiorescenze. In quest'ultimo caso si procederà all'essiccamento stendendo le piante all'ombra sui teli di cotone o di iuta, in luoghi asciutti e ventilati. I fiori essiccati verranno conservati in barattoli di vetro ben chiusi ed al riparo della luce. Torniamo ora al suo uso medicinale: molte delle proprietà attribuite a questa pianta nel passato sono state confermate dalle conoscenze scientifiche odierne. Il suo alto contenuto in sali di calcio e potassio svolge un'azione tonica e sedativa nei confronti del sistema nervoso, inoltre si ritiene che essa abbia un effetto stimolante sulla secrezione lattea aumentando il valore nutritivo del latte per la presenza di sali di calcio fosforo e potassio. Le mucillagini contenute nella pianta si sono rivelate molto utili per il trattamente di tossi secche ed ostinate in quanto, fluidificando il catarro svolgono un'energica azione espettorante. Altre proprietà riconosciute sono quelle di stimolare la funzione adrenalinica delle ghiandole surrenali favorendo l'incremento delle funzioni vitali dell'organismo; possiede inoltre proprietà colagoghe, depurative, deostruenti, emollienti e sudorifere. Il suo uso deve essere dosato in maniera rigorosa possibilmente seguendo i consigli di un erborista specializzato o consultando un buon manuale scientifico. Si può consumare per infuso, decotto e tintura vinosa. In definitiva una pianta estremamente versatile. |