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Chi
l’ha detto che il mare debba essere una prerogativa esclusivamente
estiva? E che in montagna ci si va solo per le settimane bianche? Noi
proprio non siamo d’accordo. Si, va bene, il bagno in mare, il sole...
Passi pure per la sciata in montagna. Ma se ci fermiamo un attimo a
riflettere, ad alta quota d’inverno fa un freddo boia e lo sport più
diffuso, anche se se ne parla poco perché non ha il fascino dello sci, è
la decadente ricerca di un bar o di un rifugio per un grappino o una
cioccolata calda. E d’estate a mare fa un caldo terribile senza contare
la ressa per raggiungere la spiaggia, code in macchina, la lotta all’ultimo
sangue per i sei centimetri quadrati in cui conficcare l’ombrellone,
terribili infanti con palloni e tamburelli e mostruose adipi arroventate
al sole. Che strazio! Noi siamo amanti della frescura estiva sui monti e
del tepore su spiagge deserte e fascinose d’inverno. Se siete convinti
come noi che occorra, una volta tanto, tradire usanze secolari eccovi un
bel suggerimento per una giornata invernale al mare
(tempo permettendo). Dirigetevi senza esitazione sulla costa sud-orientale
della Sicilia, in provincia di Ragusa. A partire dal capoluogo,
seguite la S.S. 514 sino all’altezza di Modica e quindi cercate le
indicazioni per Marina di Modica. Da qui, seguendo la precisa segnaletica
stradale, raggiungete il piccolo centro di Sampieri, deliziosa frazione
sul mare di Scicli. Entrando nel paesino lasciatevi alle spalle le moderne
strutture turistiche e godetevi le suggestioni del vecchio borgo di
pescatori, con l’ampio e panoramico lungomare, le sue strette stradine
che si affacciano sul mare lastricate di basole, le case basse tipiche
dello stile costruttivo mediterraneo e le barche sulla scogliera. Non è
raro trovare qualche pescatore appena rientrato da una battuta di pesca
intento nella complessa opera di pulizia delle reti che contribusce a
rendere ancora più pittoresco il luogo. Bisogna dire che questo borgo, di
cui non è rimasto nulla della sua lontana origine di
"caricatore" e sbocco a mare della Contea di Modica",
conserva ancora la sua natura semplice di abitato di gente di mare con i
suoi colori pastello che contrastano con le chiassose tinte di nuovi
alberghi e villaggi turistici. Ad est del paese inizia una grande e
stupenda spiaggia, in estate affollatissima di bagnanti schiamazzanti e d’inverno
animata solo dai frangenti e dal verso dei gabbiani che vi stazionano
numerosi. Percorrerla è un vero e proprio spasso: impossibile resistere
alla tentazione di razzolare sulla spiaggia alla ricerca delle conchiglie
più curiose e colorate spiaggiate dalle onde, abbondanti specialmente
dopo le mareggiate. Verso l’interno si ritrovano le caratteristiche
formazioni dunali cui la pressione antropica, soprattutto estiva,
impedisce di ricoprirsi di una vegetazione stabile. Queste dune
raggiungono altezze considerevoli ed alle loro spalle, oltre a qualche
insediamento turistico, ovviamente deserto durante la nostra visita, vi è
anche un bel boschetto di acacie. Più o meno al centro del lungo arenile,
si può osservare il torrente "Pisciotto" che, se la stagione è
stata particolarmente piovosa, riesce a superare la barriera sabbiosa ed a
riversare le sue acque in mare. Proseguendo oltre, la spiaggia cede il
posto alla scogliera con un’alternanza di scogli bassi e riva a
"falesia" più ripida ed alta. Qui la forza d’urto delle onde
marine ha eroso gli scogli producendo crolli e scavando suggestive grotte.
Proprio una di queste, non troppo ampia ma egualmente bella, si può
visitare nel suo tratto emerso che si trova sulla scogliera a poche decine
di metri dalla spiaggia. Occorre usare molta prudenza nell’arrampicarsi
sugli scogli tra sassi dall’equilibrio piuttosto precario ed è meglio
desistere dall’impresa, limitandosi ad osservare la grotta dall’alto,
se il mare è troppo mosso. Un sentiero che costeggia la scogliera conduce
sino ad una struttura dall’aspetto surreale a metà tra un antico
templio greco ed un bell’esempio di archeologia industriale. E’ una
vecchia fornace - di cui ancora è visibile l’alto comignolo - data alle
fiamme da una mano ignota agli inizi del secolo e detta del "Pisciotto".
Val la pena visitarla ma con molta attenzione perché è sempre possibile
che si verifichi un crollo nel vecchio scheletro che è ciò che resta
della struttura della fabbrica. Oltretutto, la vegetazione che ha preso il
sopravvento all’interno delle mura perimetrali dell’edificio cela,
rendendole estremamente insidiose in mancanza di recinzioni di protezione,
profonde cisterne scoperte, vere trappole per chi si avventura
incautamente ad esplorare la fornace senza usare le dovute precauzioni.
Almeno l’esterno merita comunque di essere visitato per il contenuto
quasi metafisico del suo aspetto. Lo spiazzo antistante la vecchia
fabbrica rappresenta poi una bella terrazza rialzata da cui godere del
panorama del tratto di costa già percorso sino a Sampieri. Ritornando
verso la spiaggia, poco
prima di giungervi, a destra c’è una strada asfaltata. Seguiamola per
ducento metri circa sino ad una stradella carreggiabile che si apre sulla
destra e che passa alle spalle della fornace del "Pisciotto".
Tra vigne e piccole - e discutibili - costruzioni turistiche e per uso
agricolo, vi sono alcune casette fabbricate in cotto e pietra calcarea che
sono probabilmente ciò che resta di un vecchio borgo operaio che ospitava
i lavoranti della fabbrica. Alcune di queste casette sono state
ristrutturate con un certo gusto e rispettandone la tipologia, altre
presentano sovrapposizioni non proprio eleganti. A questo punto possiamo
dire di aver concluso il nostro itinerario. Un ultimo consiglio: essendo
il percorso da seguire piuttosto lungo, per evitare un faticosissimo
ritorno a piedi sino a Sampieri, conviene andare con più macchine per
lasciarne una in prossimità della fornace da utilizzare per recuperare le
altre. Qui si arriva in auto
abbastanza facilmente seguendo la strada che collega Sampieri a Marina di
Modica e svoltando a destra all’altezza di un semaforo spento. Si segue
un breve tratto asfaltato sino al limite con la spiaggia dove è possibile
parcheggiare.Tutto qui, e ricordatevi che il mare è mare anche d’inverno,
forse anche un po’ di più.
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