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Tra
gorgolii sulfurei, accecante lampeggiare di candide pomici, nero stagliarsi
di rocce laviche e discreto dischiudersi di accoglienti calette, le Isole
Eolie consumano in pigra attesa i mesi che solitari, le separano dalla calca
estiva. Stagioni ideali per visitare questo arcipelago, "perla del Tirreno",
sono la primavera o l'autunno, meglio l'autunno a parer mio, perchè in quei
giorni di attenuati furori canicolari, il mare è ancora caldo, anzi ideale
per bagnarvisi. Sette sono le isole dell'Arcipelago Eoliano: Lipari, Salina,
Vulcano, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea. Certo questi nomi non si
possono associare ad una Sicilia sconosciuta e ancor tutta da scoprire, ma è
pur vero che Lipari e le sue vulcaniche sorelle offrono aspetti così
insoliti e situazioni paesaggistiche talmente originali da meritare non una
distratta visita vacanziera, tutta sole e mare, ma accurati sopralluoghi e
lunghe e istruttive passeggiate. Solamente lontano dagli schiamazzi
ferragostani si può assaporare la solitaria bellezza di queste isole che il
vento di Maestrale batte continuamente, ed apprezzare così il profumo del
timo e del rosmarino, e il confuso esplodere, tra le rocce scheggiate, del
mirto, dell'erica e delle ginestre. In primavera e in autunno diamo anche
un'occhiata attenta al cielo: transitano su queste isole, migranti,
cormorani e pellicani, aironi e gru, fenicotteri e cigni. Qui, in questa
natura e tra questi scogli, si consuma il mito omerico e si vive poi della
sua poesia.
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