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C’è un particolare tipo di vegetazione che cresce su delle opere particolari
di Siracusa: le Latomie. Intanto bisogna ricordare che le Latomie sono cave
scavate nella viva roccia, assai profonde, rocce per lo più carbonatiche
risalenti all’incirca a 6.000.000 di anni fa, nelle quali si trovano
frammenti fossili come alghe, molluschi, ecc.. Le Latomie sono state oggetto
di studio da parte di molti studiosi che hanno dato luogo a varie leggende.
Si credeva che esse avessero diverse funzioni, oltre che di cave per
l'edilizia anche di prigioni e di luogo di culti pagani. Cominciamo a
trattare le Latomie dei Cappuccini al di sopra delle quali i monaci hanno
costruito il loro convento ed utilizzarono le cave come giardini e corti. Le
Latomie dei Cappuccini sono tra le più antiche, e soprattutto più ricche di
vegetazione in cui si trovano forme spontanee e coltivate. Molte specie,
infatti, sono di origine antichissima, in questo gruppo figurano il mirto (Myrtus
comunis), arbusto sempreverde con foglie lisce, con ghiandole aromatiche,
fiori profumati e bacche nere. Capparis spinosa, arbusto
rampicante le gemme
dei cui fiori sono note con il nome di capperi. Acanthus mellis, pianta a
foglie larghe profondamente incise, prese come modello per i capitelli delle
colonne corinzie. Fra le forme coltivate ricordiamo: Laurus nobilis, albero
con foglie coriacee verde cupo. Venerato nei tempi classici era considerato
sacro ad Apollo. I rami, intrecciati in corone e ghirlande erano ritenuti
simboli di vittoria.
Pinus halipensis (Pino d'Aleppo), albero con foglie aghiformi verde
brillante e corteccia grigia argentea. Bouganvillea spectabilis, pianta
brasiliana introdotta in Europa nel 1829. Ha brattee fiorati colorate
(rosso, violetto, arancio o porpora). Tra la necropoli “Grotticelle” e
l'Anfiteatro Romano vi è la Latomia di S. Venera. Nel fondo della cava,
molto interrata, grossi massi emergono tra la fitta vegetazione, nelle
pareti si aprono incavi ed antri orlati o quasi totalmente coperti dal
verde. Si può dividere in tre zone: la prima è caratterizzata dall'enorme
Ficus (conosciuto come l'albero secolare). La seconda con folta vegetazione
fra cui spiccano le forme coltivate come Punica granatum, piccolo albero
spinoso con fiori bianchi o rosa e frutto rubicondo dalla grossezza di una
mela. Fin dai tempi più antichi è stato simbolo di fertilità. Ceratonia
siliqua (carrubo) è una pianta delle regioni più aride del Mediterraneo. Il
fogliame verde scuro procura una piacevole ombra. I frutti vengono mangiati
e sono utilizzati per farne sorbetti e bevande fermentate ma anche per
nutrire il bestiame. Tamarix fallica, arbusto piumoso di colore grigio
verde, provvisto di foglie minuscole e di lunghe spine con fiori delicati
rosei. Matricaria chamomilla
erba annua con fiori in capolini. La terza zona
porta alla "Tomba di Archimede" con meno vegetazione in cui si trovano per
lo più forme spontanee come Hedera helix, specie ruderale dei luoghi
ombrosi, assume l'aspetto di un arbusto rampicante con fusto sottile, foglie
alterne, fiori in piccoli ombrelli.
La Latomia "del Paradiso", che si trova nei pressi del Teatro Greco è molto
vasta a forma circolare. Il lato più alto è quello di nord-ovest sulla
Grotta dei Cordari, nel lato opposto c'è un interramento che si prolunga per
il resto della Latomia e permette la crescita di una lussureggiante
vegetazione spontanea e coltivata. Ricordiamo 1'Agave americana provvista di
un'enorme rosetta basale spinosa, produce una infiorescenza una sola volta
nella sua vita (candelabro). Dopo la fioritura la pianta muore. E' stata
importata nella regione Mediterranea da oltre due secoli. Malva silvestris,
erba ruderale con foglie palminervie e fiori rosei. Campanula rupestris,
pianta vistosa che predilige rocce e muri. I fusti recano belle campanule di
colore blu. Thimus vulgaris, specie che con le sue foglie aromatiche e
ghiandolose, appartiene alla famiglia delle Labiate. Rubus fruticosus, noto
come "rovo" con frutti a drupeole. Hibiscus Triontun. specie
arbustiva con
fiori campanulati effimeri, di vario colore. Nella Latomia del Paradiso si
trova l'Orecchio di Dionisio, grotta artificiale conosciuta come “grotta che
parla” per i suoi effetti acustici. Si credeva che dovesse essere il carcere
di Dionigi, costruito in questa forma per potere ascoltare ciò che dicevano
i prigionieri. Anche sui muri che circondano l'apertura della grotta vegeta
la flora mediterranea, ricca e piena di colore. Forme vegetali che qui
dimorano sono: Lithospermium rosmarinifolium (il rosmarino), Capparis
rupestris, il mirto, l'oleandro, composite e leguminose.
Nella parte iniziale di viale Tica vi è la Latomia “del Casale” dal nome del
marchese che ne era proprietario. Qui, oltre le forme spontanee, crescono
agevolmente limoni ed aranci perché la latomia è poco profonda e deve avere
parecchio interramento. Comunque nella prima parte mancano le coltivazioni e
mediante una moderna rampa si accede alla seconda parte come già detto
completamente coltivata ad agrumeto ed irrigata per mezzo di serbatoi posti
sopra la latomia.
Infine ricordiamo la Latomia del Buffalaro in viale Epipoli verso il
castello Eurialo. Detta anche Latomia del “filosofo” dal nome del poeta
Filomeno. Purtroppo da parecchio tempo è divenuta un ovile. Tutte le cave di
questa zona dovettero fornire i materiali per la costruzione del castello
Eurialo. Troviamo forme di vegetazione spontanea come Papaver rhoeas, erba
annua tipica dei luoghi incolti con fiori solitari rossi vivo. Opuntia ficus
indica pianta dal fusto globoso con numerose spine (fico d'India). Capparis
spinosa, Rubus fruticosus, Foeniculum silvaticum, pianta spontanea con
frutti aromatici. Le caratteristiche climatiche comuni delle cave siracusane
danno quindi una descrizione globale della vegetazione. Comunque l'uomo ha
prodotto delle variazioni, con l'importazione di piante subtropicali come le
palme, l'agave, il nespolo, l'arancio, il limone, il fico d'India che sono
ormai parte integrante dell'attuale paesaggio mediterraneo.
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