NOTIZIE IN PILLOLE
Un borsino per
l’agriturismo siciliano
di Giuseppe Liberto

 


Per la prima volta un gruppo di 15 buyers internazionali hanno conosciuto la Sicilia rurale, evento che non ha precedenti.
Qualcuno l’aveva battezzata come la “coda di Agrietour”, ma in realtà si è rilevata una ghiotta occasione per il panorama agrituristico siciliano.
Centoventi aziende agrituristiche siciliane dalle quattro del pomeriggio del 18 novembre, fino a tarda sera, hanno presentato le proprie offerte a questi incuriositi buyers internazionali desiderosi di conoscere le preziosità della nostra campagna. L’emozione ha colto tutti gli imprenditori. Si sono presentati con i loro vivacissimi deplian sfavillanti di colori. L’inglese, lingua ufficiale dell’appuntamento è stentato, ma non il sorriso, che è luminoso, ammaliante e persuasivo. Mariti e mogli. Padri e figlie. Mamme e figlie. La composizione è varia. Alcuni parlano la lingua inglese, altri un po’ meno. Alla fine basta un sorriso perché le due interpreti si siedono accanto ai nostri imprenditori e li aiutano ad esporre i loro “gioielli verdi”. La convinzione è comune. Sicuramente si tratta di un avvenimento che va riproposto ed incentivato. La Sicilia, alla vigilia dell’appuntamento del 2010 “area di libero scambio” manca una kermesse di caratura internazionale. Il preparasi prematuramente consentirebbe, specie per il turismo elemento dell’economia principale regionale, potrebbe rappresentare la possibilità di appropriarsi della centralità mediterranea: storica, politica, filosofica, culturale, enogastronomia, di cui ha sempre detenuto la guida di questo piccolo grande mare. Mare che unisce e non divide. Mare che lega, mare che propizia speranze e ricchezze. Nel frattempo ci godiamo il “borsino dell’agriturismo siciliano”, esperienza semplice, naturale che già, a detta di qualche azienda comincia a dare i primi frutti. Un plauso va ai Mario Liberto e Domenico Cacioppo che con professionalità e maestria hanno organizzato l’intera manifestazione.