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La Storia
Popoli pacifici, i Sicani, abitarono a lungo i monti che da loro prendono il
nome nell'entroterra agrigentino e lungo le sue coste. In questi luoghi, che
conservano ancora notevoli testimonianze di questa antica frequentazione,
nacque uno dei primi nuclei abitativi da cui sarebbe sorta Cianciana, una
città araba il cui vecchio toponimo saraceno era Kalat-Iblatanu. Proprio
l'origine araba del paese fu causa della sua distruzione avvenuta ad opera
di Federico II di Svevia che non tollerò il rifiuto dei suoi abitanti di
prestargli giuramento di assoluta fedeltà. I cittadini mulsumani del
paese
vennero quindi deportati proprio a Lucera dei Pagani dove il vecchio
imperatore consumò i suoi ultimi giorni morendo nel 1250. Grande fu,
evidentemente, l'interessamento del sovrano svevo per questo magnifico
territorio nella valle del fiume Platani. Area ricca di selvaggina presso
cui l'imperatore amava praticare la sua più grande passione, la caccia con
il falco di cui fu maestro e sulla cui arte si spinse ad elaborare un
trattato.
Con il suo seguito di cortigiani egli si spingeva negli angoli più remoti
dell'isola ma fra tutti preferiva proprio la valle del fiume Platani che,
come egli stesso descriveva “…è un
territorio collinare e fresco dove abbondano conigli, lepri ed ogni altra
specie di preda terrana. L'aere è fresca ed un fiume, che di costa passa i
monti, ristora l'uomini ed abbevera le bestie”. Nello stesso sito del
vecchio agglomerato arabo nacque Ferla, cittadina ridente sottoposta al
controllo feudale del nobiluomo catanese Bartolomeo da Brindisi e che fu poi
distrutta da un violento evento sismico nel XIV sec. Le terre di Chincana
divennero poi feudo di Berengario d'Orioles sotto il regno di Martino II.
Ma ancor prima dell'antico centro saraceno altri insediamenti avevano
caratterizzato tutta 1'area, ivi compreso il sito su cui sorse la città.
L'Economia
L'attuale cittadina di Cianciana nasce ufficialmente nel 1646 con la
concessione della Licentia populandi al barone Antonio Giuseppe Joppolo per
cui la richiese la madre Donna Sigismunda Joppolo. Cianciana ebbe poi una
serie di vicissitudini legate all'avvicendarsi dei feudatari che ne
detenevano il possesso. almeno sino al 1812 allorché il piccolo centro fu
definitivamente consacrato come municipio libero, assegnato al XII distretto
di Bivona.
Unica
ricchezza per i suoi abitanti era l'agricoltura. Un agricoltura povera ed
arretrata cui si accompagnavano modestissime pratiche artigianali, incapaci
di garantire una grande espansione demografica del paese che mantenne,
quindi, per molti decenni stabile la sua popolazione.
Dopo il 1840 per Cianciana si aprirono nuovi orizzonti grazie
all'intraprendenza di V. Di Giovanni che acquistò dalla compagnia inglese
Morrison Seager & C. una miniera di zolfo che garantì nuove opportunità di
lavoro e diede un notevolissimo impulso all'economia del paese al cui nome è
legata la presenza della miniera. La chiusura della miniera, avvenuta
definitivamente nel 1950, ha fatto si che 1'economia del paese ritornasse,
almeno in parte, ad orientarsi verso un'agricoltura dal reddito modesto, con
produzione di frumento, fave, uva, olive, e carrube mentre il patrimonio
zootecnico è costituito da ovini, molto pollame, e pochi capi equini e
caprini. La piccola industria è presente con fabbriche di laterizi, di acque
gassate, con imprese boschive, un molino e ditte per la lavorazione del
marmo. il rilancio delle attività artigianali rappresenta nel complesso,
insieme alla valorizzazione dei magnifici dintorni del paese, la più
evidente delle occasioni di sviluppo per l'economia ciancianese. In agosto,
proprio gli artigiani di Cianciana espongono i loro eccellenti prodotti in
una mostra dell'artigianato che è ormai divenuta appuntamento fisso e di
grande interesse per l'estate della cittadina. Non trascurabile l'apporto
economico dato dalle rimesse degli emigrati che vivono prevalentemente nel
paesi dell'Unione Europea ed in Svizzera.
Il Paese
Raggiungere Cianciana è piuttosto agevole. Il paese dista circa un'ora e
trenta dall'aereoporto palermitano "Falcone e Borsellino". Da Palermo vi si
giunge seguendo la SS. 118 dopo aver percorso 120 km in un'ora e quaranta.
Dal capoluogo Agrigento è lontana quaratacinque minuti e da Sciacca dista
mezz'ora.
Ubicata nella media Valle del Platani, alle pendici del Monte Calvario,
Cianciana offre alcune opere di un certo interesse architettonico con alcuni
eleganti particolari seicenteschi, finestre e portali come i due che si
aprono alla base della scalinata della piazza principale. Il paese presenta
un impianto urbano strutturato sull'incrocio ortogonale delle due strade
principali, la salita Regina Elena, un tempo regia trazzera
Palermo-Agrigento, e Corso Vittorio Emanuele. Proprio seguendo queste due
strade è possibile osservare le principali testimonianze architettoniche del
paese. Lungo il Corso Vittorio Emanuele si incontra il seicentesco Palazzo
Joppolo che chiude il Corso in corrispondenza di Largo Matrice, su cui si
erge la Chiesa Madre, anch'essa seicentesca e dedicata alla SS. Trinità.
Ancora sul Corso si può scorgere la Chiesa del Carmine, ricostruita lo
scorso secolo. Imboccando la salita Regina Elena si incontrano altre
pregevoli testimonianze dell'architettura seicentesca della cittadina, tra
cui vale la pena di menzionare la Chiesa del Purgatorio, il Palazzo
Cinquemani, il Convento dei Minori Riformati, la Chiesa di Sant'Antonino ed
il neoclassico palazzo del Barone Micheli.
Il Territorio
I dintorni di Cianciana sono l'occasione per un meraviglioso viaggio nella
natura splendida della Valle del fiume Platani con l'alternarsi suggestivo
di vaste distese boschive, campi di grano e vitigni pregiati. Dalla macchia
mediterranea che caratterizza le zone a minore altimetria si passa ai boschi
di alto fusto del
Monte
Cavallo, zone di grande interesse per chi ama il trekking.
Lunghe passeggiate immersi nella natura si possono effettuare seguendo i
sentieri che costeggiano il fiume Platani ai piedi del Monte Cavallo.
Il territorio, per la sua ricchezza di acque è anche un vero e proprio
paradiso per gli amanti del bird-watching cui si offre la rara opportunità
di osservare il Cavaliere d'Italia. La presenza delle acque e la particolare
natura geomorfologica del territorio hanno consentito il formarsi di
numerose caverne ed anfratti e di conseguenza l'opportunità di seguire
itinerari speleologici di un certo interesse. A venti minuti da Cianciana,
sulla costa del Mar d'Africa, la meravigliosa spiaggia di Eraclea Minoa
soddisfa le esigenze degli amanti del mare ma anche la curiosità degli
appassionati di archeologia che possono visitare il museo e gli scavi del
periodo ellenico.
Le Tradizioni Popolari
Alla bellezza paesaggistica ed architettonica dei luoghi Cianciana unisce
una grande
tradizione folklorica e religiosa cui si accompagnano importanti
appuntamenti come la Festa di San Giuseppe, che si celebra il 19 marzo con
le tradizionali tavole fantasmagoriche; la Settimana Santa con la
spettacolare drammatizzazione del Venerdì santo; il 13 giugno si celebra la
festa del Santo Patrono, S. Antonio da Padova; caratteristica è la Mangiata
di ciciri e favi nella notte del 31 luglio; ad agosto l’imperdibile
appuntamento con la Mostra dell'Artigianato; il giorno di ferragosto si
celebra l'Assunta; per tutta l'estate sono comunque numerosi gli
appuntamenti culturali e ricreativi offerti dall'estate ciancianese.
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