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Nel 1921 in un albergo di via Basilicata a Roma, l'Hotel Elite et des
Etrangers, il poeta Gino Gori aveva messo in piedi una sala di Cabaret,
facendola decorare da Depero e dandole per nome La Bottega del Diavolo. Il
cabaret era composto da tre sale: Paradiso, in alto, Purgatorio, in mezzo,
Inferno, sottoterra. Vi si esibivano in originali sketch e curiosi giochi,
fatti con immaginifiche invenzioni (come il vatefonelettronico, una
misteriosa ‘macchina calcolatrice di poesia’), ma anche in recital di poesie
e messinscene, scrittori e artisti del futurismo italiano: il patron Gori,
Luciano Folgore, Massimo Bontempelli, Massimo Prampolini, Filippo Marinetti
e il Conte Pietro Silvio Rivetta, in arte Toddi. Quest’ultimo, amante più
degli altri delle stranezze e delle possibilità combinatorie della lingua
italiana (suo è uno dei primi libri di Enigmistica scritti in Italia),
nonché delle originali proprietà paesaggistiche e monumentali delle città
italiane, lasciando ogni tanto il teatrino romano con i suoi giochi dinamici
e avveniristici, si dedicava a giri per la penisola alla ricerca dei luoghi
dalle caratteristiche curiose e strane. Dai racconti di una serie di viaggi
in Italia effettuati da Toddi dalla fine degli anni 20 ai primi anni 30,
venne fuori un libro dal titolo Itinerari bizzarri, pubblicato da Ceschina,
nel 1934. Tra i luoghi visitate da Toddi per la compilazione della sua
geografia dell’Italia insolita e curiosa parecchi sono quelli siciliani e ad
aprire il libro è la descrizione di Isola delle Femmine. Toddi ne fa un
simpatico bozzetto: ‘Isola delle femmine non è un’isola e non vi sono
femmine più che altrove. Ma che importa? Se si inviano
cartoline
illustrate, di qui, ciascuna di esse dà al destinatario l’impressione che il
mittente abbia compiuto una avventurissima gita nel paese delle Amazzoni.
Invece, a Isola delle Femmine si arriva comodissimamente in treno o in auto,
da Palermo, costeggiando per venti minuti soltanto la sponda meravigliosa.
Non lontano dal piccolo centro palermitano, Toddi, freneticamente impegnato
sia come giornalista e direttore del Travaso delle Idee, sia come saggista e
autore di manuali scolastici, sperimenta quale pace può dare Monte san
Giuliano, piccolo paesino in provincia di Trapani, che nella sua tanto alta
quanto isolata postazione sembra ‘volersi difendere dal contagio della
modernità’: attraversato da uomini con mantelli che finiscono in un
cappuccio a forma di elmo e da donne avvolte in manti di seta nera, sembra
di stare, annota Toddi, ‘tra ombre del passato che scivolano senza rumore
nel silenzioso paese del mistero.
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