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Danilo Conti, "il professore", ha un passato ingombrante di accadimenti
drammatici che l'hanno trasformato in una sorta di parafulmine su cui si
sono abbattute le energie negative delle tempeste del suo vissuto. In fuga
da quel passato, giunge a Quiete, un piccolo borgo appenninico il cui nome
descrive perfettamente l'unica prospettiva che il professore ricerca ad ogni
costo. Quindi il dissolversi di quella prospettiva e la graduale
trasformazione del protagonista
da
"parafulmine" in "lanciafulmini", se così si può dire della evoluzione
comportamentale ed effettuale di chi da "vittima continua" passa al ruolo di
vendicatore, dalla passività all'assalto frontale. E sono tutte le
circostanze intrinseche all'evolversi del personaggio che avvincono e
appassionano, un susseguirsi di conseguenze che partono da un incontro
d'amore e s'inanellano ad avventure da brivido fino ad un epilogo da
thriller, un finale drammatico in cui il professore viene posto dinanzi
all'opportunità concreta di voltare pagina e di proiettarsi in una
dimensione nuova e forse finalmente davvero appagante.
Giovanni Carbone realizza in questo romanzo del suo esordio nella narrativa
l'ambizione di dare corpo anima e gesti a un personaggio indimenticabile ed
esemplare. Carbone mantiene alta la tensione del lettore grazie a una prosa
accattivante che sarebbe esatto definire onomatopeica rispetto all'evolversi
dell'imprevedibile in altrettante stupefacenti combinazioni. Il libro sfiora
a tratti il genere giallo di cui, però, sovverte i canoni, creando un
intreccio diacronico con i caratteri propri del romanzo introspettivo. La
stessa struttura narrativa, caratterizzata dal doppio io narrante, tende
spesso a definire la trama in modo implicito, lasciando gli eventi sullo
sfondo, come una quinta scenografica che serve ad esaltare il carattere dei
personaggi. Un romanzo, insomma, pieno di sorprese che agevola il piacere di
leggere anche per scoprire la verve narrativa di una voce nuova...
Giovanni Carbone è nato a Siracusa nel 1965, e vive tra la Sicilia
e la Toscana, dove lavora come insegnante. Si è cimentato con i vari ambiti
della scrittura, dalla saggistica storica, politica e scientifica, alla
poesia ed alla narrativa. Ha vinto il primo premio per la saggistica alla V
edizione del concorso letterario "Città di Gozzano" (Gozzano - NO) e, per la
sezione giornalismo, nel 1998, il primo premio al concorso d'arte e
letteratura "Castagno dei Cento Cavalli" a Sant'Alfio (CT). Ha ricevuto per
una silloge una segnalazione al premio "Gamondio Poesia" di Castellazzo
Bormida (AL), è giunto secondo all'edizione 2005 del premio "Calliope a
Pozzallo", e terzo nel 2005 al concorso "Arci Renzino" di Foiano della
Chiana (AR), con la favola "Il villaggio senza luce", poi inserita
nell'antologia del premio. Ha collaborato con svariate riviste, occupandosi
prevalentemente di temi riguardanti politica, ambiente e territorio. Di
recente ha pubblicato un saggio storico sulla Contea di Modica e la
provincia di Ragusa per i tipi della Dario Flaccovio Editore (PA).
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