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Portogallo, Spagna, Francia e Italia hanno varato nel 2002, nell’ambito del
programma europeo Interreg IIIb Medocc, il progetto “Rever Med”, avviando
una progetto finalizzato alla realizzazione di una rete di “Vías de comunicación autónomas reservadas a los desplazamientos no motorizados,
desarrolladas en un marco de desarrollo integrado que valore el medio
ambiente y la calidad de vida, cumpliendo las condiciones suficientes de
anchura, pendiente y calidad superficial para garantizar una utilización en
convivencia y seguridad a todos los usuarios de cualquier capacidad física”.
Il progetto, basato sulla definizione di “piani direttori” e successivi
“progetti pilota”, era rivolto alla trasformazione, in vie di percorrenza
“dolci”, delle linee ferroviarie dismesse e della rete dei percorsi della
transumanza storica (tratturi e regie trazzere) integrando, dove e quando
possibile, tutti gli altri assi di mobilità non motorizzata (percorsi
ciclabili, equestri, pedonali).
Avendo aderito al progetto europeo anche la Regione Siciliana, il
Dipartimento Trasporti, ha adottato nel giugno del 2005 il “piano della
mobilità non motorizzata” (GURS n. 28, del 200 luglio 2005, S.O.) che
prevede la realizzazione di percorsi ciclabili ricavabili
- da tratti di ferrovie dismesse o in corso di dismissione,
- da sistemazione di regie trazzere o lungo gli argini dei fiumi o circuiti
attorno ai laghi,
- da strade provinciali o comunali di grande interesse paesaggistico, a
basso livello di traffico motorizzato, che possono essere adottate come
pista ciclabile soltanto con l'installazione di adeguata segnaletica e di
modesti accorgimenti per la sicurezza del ciclista.
Inoltre sono stati inseriti nel piano le piste corrispondenti a percorsi
ciclo-turistici collegate a livello europeo o denominati “Eurovelo 7” e
“Ciclopista del Sole” nonché le piste realizzabili a fianco di strade
statali o provinciali di grande interesse paesaggistico, ad alto livello di
traffico motorizzato, meritevoli di disporre di una pista ciclabile
separata.
Le linee ferroviarie dismesse inserite nel “piano della mobilità non
motorizzata” si sviluppano per 743,372 Km complessivi ed a queste vanno
aggiunti gli itinerari su strada, per un totale di 2.253,580 Km, di cui
circa 1.800,00 Km utilizzando strade a basso traffico veicolare, sentieri e
regie trazzere, mentre 426,100 Km riguardano la realizzazione di piste
ciclabili in “sede separata”.
Quanto redatto dalla Regione Siciliana, nonostante la collaborazione tecnica
dell’Associazione Greenways Italia Onlus, si discosta sostanzialmente dalla
filosofia d’approccio dalle greenways americane. Infatti negli Stati Uniti
le greenways costituiscono un vero e proprio sistema territoriale
infrastrutturale di salvaguardia e promozione del territorio, mentre nel
piano regionale e nell’esperienza europea di Rever Med i percorsi vengono
visti, almeno fino ad oggi, come progetti ed iniziative di viabilità
alternativa che potranno costituire la trama per una successiva
progettazione di un sistema infrastrutturale di mobilità sostenibile dove la
bicicletta, il cavallo, i piedi costituiscono il mezzo per i trasferimenti
in contesti ambientali o di interesse turistico e paesaggistico.
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In giallo sono riportati tratti di ferrovia dismessa tra cui quello
che collega Menfi e Portopalo
Le greenways restano, quindi, l’obiettivo da raggiungere. Ed è in tal senso
che occorre iniziare a lavorare all’interno del territorio siciliano.
Infatti un sistema infrastrutturale di tutela e promozione del territorio
necessita una attenta e mirata azione di pianificazione e gestione
territoriale che può iniziare da quanto già elaborato dalla Regione
Siciliana ma che deve accompagnare una nuova idea di progettualità
territoriale ed urbana.
In attesa ricordiamo che nell’ambito del “piano della mobilità non
motorizzata” il Dipartimento Trasporti ha già finanziato due progetti di
riconversione di linee ferroviarie. Il primo riguarda la linea ferroviaria
dismessa Palermo-Corleone, relativamente ai 21 Km di strada ferrata che
attraversa il bosco di Ficuzza, e permetterà la realizzazione di un
itinerario cicloturistico. Il secondo interessa la tratta Menfi-Portopalo
della linea ferroviaria dismessa Castelvetrano-Ribera con un percorso che,
interessando territori di particolare interesse e pregio ambientale, quali
il versante collinare sud-ovest della zona “Fiori” ed il “Serrone Cipollazzo”
fino alla Borgata Marinara di Portopalo, permetterà agli abitanti di Menfi
ed ai turisti di fruire del territorio, attraverso una serie di servizi a
supporto dei cicloturisti.
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