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Un problema sempre più
grave assilla il nostro paese...arriverà ad una soluzione il gravoso
problema idrico?...
Come è noto a tutti noi italiani, l’arrivo dell’
estate, oltre al deprimente spettacolo dell’affollamento delle spiagge e dei
lidi balneari, ospita l’arrivo di un annoso problema quale quello idrico.
L’approvvigionamento idrico quest’anno è stato molto scadente, in quanto
abbiamo subito un inverno assai “primaverile” in cui, oltre ad un aumento
smisurato delle temperature climatiche, si è assistito anche ad un fenomeno
di scarse precipitazioni.
Il problema, a mio modesto avviso, va trattato su due scale di gravità
diverse: la prima, che ingloba l’emisfero italiano centro-settentrionale e
l’altro che ingloba l’emisfero meridionale con particolare riferimento alla
nostra isola.
Andiamo con ordine. Nei giorni scorsi a Roma vi è stato un summit ambientale
presieduto dal nostro ministro dell’ ambiente Pecoraro Scanio, in cui, in
collaborazione con il ministro dello sviluppo Bersani e il capogruppo della
commissione ambiente della camera Grazia Francescato, è stato varato un
piano per la salvaguardia idrica del paese, poiché il fenomeno siccità al
nord, è già, in questo mese di Maggio, un problema che si sta già rivelando
crescente.
Come afferma il nostro ministro Bersani, la mancanza di approvvigionamento
idrico, potrebbe causare anche dei black-out energetici, ma, al fine di
scongiurare tale insidia si provvederà a distacchi programmatici di energia
elettrica.
Fino a questo momento, il discorso sembra abbastanza lineare e cautelativo,
ma, a rompere le uova nel paniere interviene Grazia Francescato, che,
affermando il valore prezioso dell’acqua e lo sperpero che spesso se ne fa
di essa, pensa, assai acutamente, di proporre un aumento dell’ imposta
sull’acqua, poiché l’imposta su questo bene, in Italia, è fra i più bassi
d’Europa.
L’auspicio rimane comunque quello che il provvedimento varato dal ministro
dell’ambiente sia valido ad arginare il problema idrico e che almeno
l’ imposta idrica non venga alterata.
L’altro aspetto del problema è invece rappresentato dal Mezzogiorno e dalle
isole, soprattutto la Sicilia.
In
queste regioni, soprattutto in Sicilia, il problema riguarda
fondamentalmente lo spreco dell’acqua che sottrae un buon 70 percento dell’approvvigionamento idrico
indispensabile all’irrigazione dei campi agricoli, e, la presenza delle
cosiddette “ecomafie”, le quali gestiscono, in periodo di completa siccità o
scarsità d’ acqua, le risorse idriche, vendendo questo prezioso bene ai
migliori offerenti.
L’acqua in Sicilia è presente, ma è spesso controllata da oligopoli che ne
canalizzano il traffico, o, è dissipata senza alcun controllo (l’esempio
tipico è offerto dalla grande perdita d’acqua che si verifica in via
Leucatia a Catania, sottostante alla Timpa omonima, in cui, spesso si
verifica l’allagamento delle strade da parte di acque che potrebbero subire
altro impiego e trattamento).
La situazione italiana e siciliana è la medesima, ci si auspica, che una
serie di provvedimenti legislativi validi limitino abusi e sperperi.
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