POLITICA DELLO SVILUPPO
Acqua azzurra, acqua chiara.
 di Mirko Tomasino

 

Un problema sempre più grave assilla il nostro paese...arriverà ad una soluzione il gravoso problema idrico?...

Come è noto a tutti noi italiani, l’arrivo dell’ estate, oltre al deprimente spettacolo dell’affollamento delle spiagge e dei lidi balneari, ospita l’arrivo di un annoso problema quale quello idrico.
L’approvvigionamento idrico quest’anno è stato molto scadente, in quanto abbiamo subito un inverno assai “primaverile” in cui, oltre ad un aumento smisurato delle temperature climatiche, si è assistito anche ad un fenomeno di scarse precipitazioni.
Il problema, a mio modesto avviso, va trattato su due scale di gravità diverse: la prima, che ingloba l’emisfero italiano centro-settentrionale e l’altro che ingloba l’emisfero meridionale con particolare riferimento alla nostra isola.
Andiamo con ordine. Nei giorni scorsi a Roma vi è stato un summit ambientale presieduto dal nostro ministro dell’ ambiente Pecoraro Scanio, in cui, in collaborazione con il ministro dello sviluppo Bersani e il capogruppo della commissione ambiente della camera Grazia Francescato, è stato varato un piano per la salvaguardia idrica del paese, poiché il fenomeno siccità al nord, è già, in questo mese di Maggio, un problema che si sta già rivelando crescente.
Come afferma il nostro ministro Bersani, la mancanza di approvvigionamento idrico, potrebbe causare anche dei black-out energetici, ma, al fine di scongiurare tale insidia si provvederà a distacchi programmatici di energia elettrica.
Fino a questo momento, il discorso sembra abbastanza lineare e cautelativo, ma, a rompere le uova nel paniere interviene Grazia Francescato, che, affermando il valore prezioso dell’acqua e lo sperpero che spesso se ne fa di essa, pensa, assai acutamente, di proporre un aumento dell’ imposta sull’acqua, poiché l’imposta su questo bene, in Italia, è fra i più bassi d’Europa.

L’auspicio rimane comunque quello che il provvedimento varato dal ministro dell’ambiente sia valido ad arginare il problema idrico e che almeno l’ imposta idrica non venga alterata.
L’altro aspetto del problema è invece rappresentato dal Mezzogiorno e dalle isole, soprattutto la Sicilia.
In queste regioni, soprattutto in Sicilia,  il problema riguarda fondamentalmente lo spreco  dell’acqua  che sottrae un buon 70 percento dell’approvvigionamento idrico indispensabile all’irrigazione dei campi agricoli, e, la presenza delle cosiddette “ecomafie”, le quali gestiscono, in periodo di completa siccità o scarsità d’ acqua, le risorse idriche, vendendo questo prezioso bene ai migliori offerenti.
L’acqua in Sicilia è presente, ma è spesso controllata da oligopoli che ne canalizzano il traffico, o, è dissipata senza alcun controllo (l’esempio tipico è offerto dalla grande perdita d’acqua che si verifica in via Leucatia a Catania, sottostante alla Timpa omonima, in cui, spesso si verifica l’allagamento delle strade da parte di acque che potrebbero subire altro impiego e trattamento).
La situazione italiana e siciliana è la medesima, ci si auspica, che una serie di provvedimenti legislativi validi limitino abusi e sperperi.