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Di questo frutto presente sulle nostre mense ormai in quasi tutto il periodo dell'anno, non si conosce bene l'origine; sembra infatti provenire dai paesi tropicali, dai quali è approdato in Italia nell'alto Medio Evo, rimanendo a lungo poco conosciuto e di conseguenza a poco coltivato fino al 1800. Risalgono infatti a questo periodo le selezioni e i miglioramenti genetici che hanno fatto assumere al melone le sue note caratteristiche.
I meloni "cantalupo" (la cui denominazione è legata all'omonimo paese laziale in cui pare fu introdotto dai missionari provenienti dall'Asia intorno al XV secolo), hanno corteccia liscia e bitorzoluta di colore verde giallastro; i "retati", caratterizzati da una rete sulla corteccia, hanno polpa abbastanza zuccherina di colore arancio; gli "invernali", infine, sono caratterizzati da una buccia spessa liscia o corrugata di colore variabile dal giallo intenso al verde chiaro e polpa di colore bianco-verdastro; se raccolti non ancora maturi possono essere conservati per un lungo periodo (quattro cinque mesi).
Il momento più importante è quello della raccolta, poiché il maggior accumulo di zuccheri si ha solo pochi giorni prima della maturazione: a chi non è capitato infatti di acquistare un melone di bel aspetto che, una volta tagliato, ha rivelato la sua stretta parentela con la zucca!
La parte commestibile è costituita dal 47% circa del frutto ed è formata per i1 92% d'acqua e dal 7- 9% da zuccheri solubili tra cui anche il saccarosio; pochissime le proteine 0,8%, mentre discreta la presenza di vitamine (A e C) e sali minerali (potassio). Per il suo contenuto prevalentemente acquoso costituisce un elemento a basso potere calorico (33 Kcal ogni 100 gr.) ed è di valido supporto per le diete alimentari ipocaloriche , le uniche scientificamente valide. E' da notare anche la presenza del beta-carotene che agevola l'abbronzatura. Inoltre il melone possiede proprietà rinfrescanti, diuretiche ed eupeptiche che si traducono in vantaggi per chi soffre di gotta, stipsi, reumatismi e malattie renali. Spazio quindi al melone nella nostra alimentazione, le cui possibilità di utilizzazione (come frutta, per macedonia, gelati, canditi, marmellate, sciroppo, distillazioni di grappe e liquori) vanno ben al di là dell'uso come antipasto tradizionale (prosciutto e melone) cui siamo abituati.
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