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![]() La sua scoperta, in senso fitoterapico, cioè le sue proprietà salutari, risale al II secolo d.C., e viene attribuita a Gentius re dell'Illiria da cui prende il nome botanico Gentiana lutea (lutea vuol dire gialla). Gentius, sembra, fu il primo ad usare le radici di genziana probabilmente macerate o bollite per curarsi un attacco di febbre. Nel medioevo la genziana veniva usata contro gli avvelenamenti di ogni tipo, da quelli alimentari a quelli provocati da un nemico o da un rivale. Nel 1800 i medici se ne servivano come vermifugo. Oggi la ricerca scientifica preferisce sottolineare le proprietà molto meno impegnative, ma altrettanto utili, stimolanti ed equilibranti dei succhi gastrici e biliari che le radici di genziana hanno in sé. ![]() E' curioso il fatto che tutti noi assumiamo la genziana probabilmente senza saperlo: essa infatti è contenuta, per esempio, in molti aperitivi analcolici e liquori digestivi. Quando i contenuti di un prodotto, di una bibita, sono troppo dolci si “correggono” con l'amaro della genziana; anche certi prodotti farmaceutici che risultano piacevolmente amari sono corretti con l'aroma naturale della genziana. Parecchie sono quindi le qualità di questa piccola pianta che cresce spontaneamente e che, in molti luoghi lontani, è proibito raccogliere. |