|
| ||
![]() Le origini di Gangi sprofondano nelle tenebre che avvolgono gli avvenimenti remoti. Questa bella montagna su cui si ergono antiche torri, maestose guglie e feritoie di un castello ancor più vecchio, forse è prole di un centro di vita che i Cretesi chiamarono Engium. I cretesi venuti in Sicilia a seguito di Minosse, dopo aver perso le navi e il loro condottiero, decisero di stabilirvisi fondando Minoa. Altri si spinsero verso l'interno dove nel 1200 a. C. fondarono una città con un tempio dedicato alle Dee Madri. Passavano gli anni e il tempio e la forza della città crescevano, ma una mossa politica ne arrestò l'espansione, infatti il parteggiare per Cartagine nelle guerre puniche le costò serie minacce da parte di Marcello. Al tempo di Verre il tempio venne spogliato di una parte dei suoi tesori (il fatto verrà ricordato nelle "Verrine" da Cicerone). Agli influssi cretesi e cartaginesi delle sue origini, seguirono quelli romani, bizantini e saraceni. Si succedettero vari signori e altri siti. Nel 1299 Federico II ordinerà la distruzione della città ricostruita poi sul Monte Marone, quella che oggi noi possiamo contemplare. ![]() Infatti notevole è il patrimonio tradizionale ed esemplificazione della profonda religiosità del centro sono le celebrazioni inerenti la Settimana Santa e in particolar modo la Domenica delle Palme, in cui gli elementi religioso ed antropologico (connessi all'attività agricola: la palma e il dattero simboli di fecondità) si esprimono nella suggestiva processione delle Confraternite che indossano gli antichi originali costumi. ![]() In agosto si svolgono la Sagra della Spiga e la Settimana Internazionale del Folklore. La Sagra della Spiga vuole rievocare il culto delle Dee Madri, radicatissimo nell'entroterra siciliano, di cui Gangi era il fulcro. La manifestazione tende a raggruppare in un tutto armonico, tematiche dal carattere mitologico. ![]() Espressione di schietta religiosità è la Festa dei Burgisi (antichi contadini benestanti) che si svolge nel mese di settembre, celebrazione di ringraziamento al Creatore che assicura lo svolgimento del tempo ciclico (quindi delle stagioni) e garantisce gli elementi di sussistenza (il raccolto). In questo contesto chiara valenza simbolica assume il Pane, che composto in sei gigantesche forme, "fasciddatu", viene portato in processione da giovani in costume e benedetto presso la chiesa Madre dove viene distribuito ai fedeli. |