Tesori da scoprire

Le chiese dimenticate dell'antica Mompileri

di Fabio Cardile

Se vi capita di passare dalla Sicilia, alle falde dell'Etna, incontrerete un Paese chiamato Mascalucia. Vale la pena soffermarsi  un paio d'ore per scoprire autentici tesori d'arte ...... tra un cannolo di ricotta ed una pasta di mandorla.

Lungo la strada che da Mascalucia porta a Mompileri, sull'omonima "Via Mompilieri", si incrociano la contrada Soccorso e varie stradine intitolate con nomi di fiori. Inoltrandoci in queste "viuzze" sembra di tornare indietro nel tempo, i rumori del traffico cittadino pian piano si affievoliscono lasciando spazio al cinguettio degli uccellini. Le case si fanno più rade mentre abbondano le sciare e i giardini di ginestre (un tempo molto lontano coltivati a oliveti e vigneti), le vie diventano sempre più strette, tortuose e a volte sterrate. Ogni tanto si intravedono le rovine di piccole strutture, dei ruderi che a prima vista sembrano insignificanti, ma che in realtà hanno tanto da raccontare. In questi luoghi, oggi, così isolati, un tempo esistevano 8 chiesette meta di migliaia di pellegrini. Eruzioni laviche, terremoti e non meno l'incuria umana ne hanno determinato la scomparsa quasi totale. Riportare alla luce questi antichi templi o almeno individuare dove essi erano ubicati è un compito abbastanza arduo considerando la scarsa documentazione esistente.

Chiesa del Soccorso

In "Via Mompilieri" all'altezza del civico 75, sul lato opposto al Santuario, imbocchiamo "Via dei Mughetti". In fondo, dopo una ripida discesa, la strada restringe e siamo costretti a parcheggiare l'automobile per continuare a piedi. Costeggiamo a destra "Via delle Marche" fino al confine con Belpasso e, a malapena, notiamo un piccolo viottolo nascosto dai rovi, lo percorriamo e dopo mille peripezie giungiamo davanti ad un rudere, in pietrame lavico, senza tetto. Un rudere sacro di un'importanza straordinaria che nelle mappe catastali (dove le chiese vengono contrassegnate con le lettere in base alla rilevanza) è segnato con la lettera "a" mentre la Chiesa Madre di Mascalucia con la "F" e la Chiesa di S. Vito con la "D". Si tratta, infatti, della Chiesa di Maria SS. della Misericordia, risalente almeno al 1500, meta di molti devoti che veneravano con singolare culto la beatissima Vergine dell'Aiuto, volgarmente del Soccorso.
La Chiesa fu risparmiata dall'eruzione del 1536/37 e dalla colata lavica del 1669 che ne lambì appena il muro di tramontana. All'epoca, veniva curata e retta da un prete eletto un tempo dall'Abate di Mascalucia, assegnato nel 1650 dall'Arcivescovo di Messina, e da poco tempo nuovamente all'Abate. Apparteneva alla parrocchia di Mascalucia, ma

Affresco della Pietà

nell'assenza dell'Abate, gli abitanti si professarono soggetti all'Arcivescovo di Messina il quale corrispose, comprendendoli nei confini della sua diocesi, finché ritornò l'Abate Marcello Mascella. Oggi è in totale abbandono. Il prospetto principale non è più esistente, rimangono solo i muri perimetrali del lato più lungo della navata e il muro di fondo con tracce di pitture che, a sfida del tempo e dell'uomo, sono ancora leggibili: l'affresco della Pietà in cui vi è raffigurata la Vergine Santissima in atto supplichevole che chiede pietà al Padre Eterno per i poveri peccatori e  l'affresco raffigurante la deposizione di Cristo dalla SS. Croce. Il bellissimo portale in pietra lavica fu tolto, negli anni '50 dal sacerdote Filippo Consoli per evitare che venisse rubato, e trasferito all'ingresso della "grotta del ritrovamento" del Santuario di Mompileri. Sotto il pavimento, da ricerche effettuate dal sacerdote Giuseppe Padalino, fino a poco tempo fa era visibile l'accesso per la sepoltura e la tumulazione delle salme. Dipendevano dalla Chiesa della Misericordia altre due chiese, che si trovavano a breve distanza da questa e, che facevano parte del patrimonio ecclesiastico delle 8 chiese dell'antico Mompileri: la chiesa di San Marco e la chiesa della Madonna Bambina. La chiesa sacra all'Evangelista San Marco era a tre navate, fino al 1928 era possibile vederne le fondamenta, oggi non ne rimane alcun vestigio. La chiesa della Bambina è ancora esistente e funzionante. Un tempo le tre chiese erano collegate da un'unica strada che facilitava il percorso dei pellegrini, oggi quella strada è impraticabile dalle automobili perché troppo stretta e sterrata, pertanto bisogna utilizzare un percorso alternativo.

Chiesa della Misericordia

Prendiamo la macchina, torniamo sulla "Via Mompilieri" in direzione Mascalucia fino al bivio di "Via Soccorso" che incontriamo sulla destra, percorriamo detta "Via Soccorso" fino al civico 60, dove parcheggiamo nuovamente l'auto per proseguire a piedi. A questo punto abbiamo due possibilità, possiamo prendere per "Via Madonna Bambina" che è una stradina in terra battuta affiancata da alti muri in pietra lavica o per "Via Abruzzo" che è una strada asfaltata. Dopo pochi minuti giungiamo davanti a          una struttura in pietra lavica, alquanto rurale, che assomiglia più ad una casa che ad una chiesa. Ha una porta centrale di dimensioni normali, sulle pareti laterali delle piccole finestre poste in alto e sul prospetto principale una rudimentale torre campanaria. L'interno è una piccola aula longitudinale. Il pavimento è in cotto. Sull'altare che guarda a tramontana si può ammirare una soave pittura della nascita della Vergine Benedetta. Su una parete vi è un bellissimo affresco che raffigura Maria Santissima Liberatrice dal fuoco materiale (la lava) e dal fuoco spirituale: la Madonna porta una corona dorata sul capo, si trova su una nuvola che sovrasta un paese in fiamme, tiene col braccio sinistro il piccolo Gesù e con la destra aiuta a salvarsi dalle

Affresco del Soccorso

fiamme un bambino che si aggrappa ad un nastro da Lei teso in suo aiuto. Narra la tradizione che a pochi giorni dal terribile terremoto del 1693, che devastò Catania, la predetta Immagine emise un abbondante sudore, e sgorgarono lacrime dagli occhi della Beata Vergine, annunciatori dell'inaudito cataclisma. A solenne ricordo del prodigioso avvenimento si legge: "In sudore vultus mei, hanc patriam liberavi, ab ingenti terremotu anni 1693". La chiesa fu eretta tra il XVI e il XVII secolo, risparmiata dalla lava del 1669 che distrusse tutte le case che l'attorniavano e che comportò il conseguente abbandono da parte degli abitanti. Vari terremoti ne hanno danneggiato la struttura. Agli inizi del '900 furono fatti dei contrafforti per evitare il crollo della parete. Fu sostituita la porta di ingresso con una più modesta. Per molto tempo è stata abbandonata alle intemperie e all'incuria degli uomini. Oggi grazie agli abitanti della zona che la hanno adottata e al sacerdote Salvatore Incognito che vi celebra la santa messa l'otto settembre, giorno della natività di Maria Santissima, e che ne ha sistemato un po' la struttura, è ritornata ad essere la meta di tanti pellegrini che a volte vi si recano a piedi nudi per ottenere grazie. Quando la chiesa era abbandonata a se stessa, coperta di rovi e spine, tante mamme portavano ugualmente le loro figlie appena nate per offrirle alla protezione della Madonna.
Il nostro viaggio attraverso il tempo e lo spazio termina qui.
Chi volesse visitare le suddette Chiese può rivolgersi al sacerdote Salvatore Incognito del Santuario di Mompilieri (tel. 095.7914117) o alla dottoressa Maria Grazia Sapienza Pesce direttrice della Biblioteca Comunale di Mascalucia (tel. 095.7274283 - 095.7542412), che ci ha gentilmente fornito la foto dell'Affresco del Soccorso.