All' interno della Chiesa di S.Giorgio a Ragusa Ibla è da segnalare e valorizzare una interessante pittura bizantina del tutto sconosciuta. Nessuno degli eruditi locali ha mai segnalato quest'opera parlando del Duomo di S. Giorgio. Eppure Paolo Orsi descrisse un reliquario bizantino della chiesa di S. Giorgio. Molto probabilmente questo quadro era tenuto in qualche deposito del Duomo e solo di recente è stato esposto nella sacrestia. Il quadro è in ottimo stato di conservazione, ma non esiste nell'archivio del Duomo nessun documento che ne faccia menzione. Molto probabilmente questo quadro proviene dall'ex chiesa di S. Nicola, che sorgeva nell'attuale sito dei Duomo di S. Giorgio, che, danneggiata dal terremoto del 1693, fu abbattuta dalle fondamenta e costruito sul sito l'attuale Duomo. Alcune fonti certe ci dicono che tale chiesa non fu danneggiata gravemente dal sisma, ma questo costituì un ottimo pretesto per eliminare uno degli ultimi monumenti che rappresentava quel rito intruso (greco ortodosso) a Ragusa Ibla. Pertanto si può supporre che l'opera provenga da quella chiesa. "Il quadro è delle dimensioni di 60 cm. di altezza e 80 cm. di larghezza, raffigurala Madonna a mezzo busto con in braccio il Bambino. La Madonna indossa un manto nero con perfilo arancione, il Bambino Gesù è vestito in arancione, colore tipico delle icone bizantine. Ai due lati della Madonna vi sono raffigurati due santi per intero, quello di destra indossa un abito monacale di colore scuro e reca tra le mani un filatterio con scritte in cirillico. L'altro indossa un abito vescovile tipico bizantino e reca il Vangelo aperto sulla mano sinistra, e con altra accenna il segno di benedizione. Sopra la Madonna sono raffigurati due Angeli sospesi, che reggono una corona sopra il capo della Madonna, queste ultime figure, però sono aggiunte di epoca rinascimentale, si nota attorno alle figure degli Angeli una abrasione forse percancellare e dipingere sopral'attuale corona e gli Angeli stessi". A giudicare dalle scritture cirilliche, quest'icona sembrerebbe di scuola dalmata, e ciò può essere vero, in quanto popolazioni dalmate furono introdotte a Ragusa per fortificare il sito con possenti mura (di cui rimane ancora qualche traccia), e probabilmente il quadro fu condotto, o commissionato, o forse anche dipinto da qualcuno di loro. |