Una mostra tra arte minore e creatività religiosa

Il 14 Maggio del 1994, fù inaugurata al Salone del circolo Margherita la mostra sulle Edicole Votive di Termini Imerese, curata da Andrea Sansone e Gaetano Schifano in collaborazione con l'Associazione Pro-Loco, il circolo Margherita e l'Archeoclub d'Italia. La mostra vide un'enorme affluenza di termitani e non, i quali hanno fruito di un interessante lavoro di censimento di ben 159 edicole votive, opportunamente schedate e con la ricostruzione della loro ubicazione. Tale censimento è stato iniziato da Andrea Sansone nel 1982 ed aggiornato con ulteriori fotografie nel 1993 da Gaetano Schifano.

Nel l'intenzione dei due autori l'indagine voleva essere finalizzata alla riscoperta di un patrimonio culturale, storico, religioso, considerato "minore", avente anche valore di documento volto al recupero di un'importante memoria storica; man mano che procedeva il lavoro di indagine, la ricerca assumeva un valore diverso, di testimonianza di fede da parte degli uomini oltre che in Dio o nei Santi, nella Giustizia o nei valori dell'uomo. Molte di queste edicole si trovano addossate sui muri di case private,altre fuori dalle mura di cinta o all'interno di esse e sono sorte per motivi diversi:a scopo sicuramente protettivo verso la casa e la famiglia, quelle site sulla cortina muraria (130 circa) e dedicate ai Santi o alla Sacra Famiglia; invece quelle poste all'interno delle mura di cinta dovevano proteggere, probabilmente, la Città (le edicole di Porta Erculea, Porta Palermo, Porta Euracea, Porta Marina,Porta Pescheria, Porta Artese, Porta Girgenti, Porta Caccamo) e sono quasi tutte dedicate alla Vergine al cui culto erano spesso legate alcune corporazioni.

Quasi tutte sono databili dal '500 in poi, in quanto in quell' epoca furono ricostruite e ristrutturate, in buona parte, le Mura di cinta per fortificare maggiormente la città. Difatti l'edicola di cui si è certi sulla data (perché ce lo attestano diverse fonti) é quella della Madonna della Consolazione, che risale al 1533 ed era sita all'esterno della casa di Cosmo D'Agra che si trovava in Piazza Botteghelle. Egli era di professione speziale e particolarmente devoto alla Vergine. In seguito ad un evento miracoloso accaduto al figlio di una certa Domenica Rossa (Rocco Cusimano, illustre ecclesiastico, riferisce in una sua trattazione che la donna, disperata per la malattia del figlio, dopo tanti rimedi pensò di ungerlo con l'olio della lampada della Madonna, dopo alcuni anni, il figlioletto un giorno saltò in piedi dal letto) l'edicola fu spostata.

Dice, sempre Cusmano, che: "Bisognò togliere l'effige dalla parete della casa dello speziale per rivoltarla dentro la chiesa, che si eresse dal lato opposto sopra la piazza". L'edificazione della chiesa alterò la topografia del sito, ponendo così il quartiere in una posizione privilegiata rispetto agli altri centri della città. Particolare menzione merita un'edicola sita in via Porta Erculea - e di certa datazione - anomala rispetto alle altre. Essa non presenta alcuna iconografia religiosa, bensì un iscrizione che recita: "Indicaverunt sibi vicissim dolorem suum (Si confessarono la loro pena)" . L'immagine, forse, volutamente non raffigurata si riferisce ad un episodio biblico, che ricorda un processo avvenuto in Israele quando il profeta Daniele era ancora giovinetto e del quale fu protagonista una fanciulla di nome Susanna, vittima di un'accusa infamante ordita da due anziani giudici.

Il riferimento alla giustizia divina che trionfa sulla menzogna umana, potrebbe riguardare un fatto di ingiustizia che avrebbe coinvolto la famiglia proprietaria dell'edicola o la fede ebraica degli stessi. Nello stesso reticolo urbano si trova un'edicola sita in via Galera, traversa della via dei Bagni, che presenta un'immagine scolpita su pietra raffigurante la Madonna con il Bambino ed accanto un'imbarcazione a remi. Possiamo ipotizzare, dunque, che anche questa edicola, di incerta datazione (si potrebbe datare tra il XVIII ed il XVII sec. per lo stile della iconografia mariana), sia legata alla attività marinara molto fiorente a Termini per la presenza di alcune tonnare. Potrebbe trattarsi, forse, di un ex voto per ringraziare la Vergine di una grazia ricevuta e involare protezione per gli uomini di mare.

Nella toponomastica di Termini il riferimento alla attività di pesca è ricorrente. Infatti, ortogonalmente alla via Calera si trovano via Delle Reti e via Del Remo, la cui antica denominazione era "vico Del Remo" come si può riscontrare dalla carta topografica del Comune di Termini del 1890. L'edicola di via Galera versa in stato di degrado e necessita di interventi di restauro perchè non sono più visibilile parti cromatiche dell'imbarcazione. Anche molte altre edicole dovrebbero essere risanate, soprattutto quelle non curate da privati.