Un contributo per un sistema di sviluppo rurale integrato e sostenibile di Lorenzo Barbera. Parte seconda. Pubblichiamo la seconda parte dell'interessante contributo di Lorenzo Barbera per un sistema di sviluppo integrato e sostenibile delle nostre aree rurali. La prima parte è stata pubblicata sul n 99 della nostra Rivista consultabile in archivio. La terza ed ultima parte sarà pubblicata sul prossimo numero.
Conoscenza diffusa e condivisa
del proprio territorio vissuto come bacino di Attivazione e responsabilizzazione degli attori locali pubblici e privati, che diano vita a partenariati permanenti per il governo del proprio territorio. Progettualità diffusa dei singoli cittadini, e dei gruppi, attraverso cui attivare il massimo di talenti, vocazioni e competenze, mobilitare risorse economiche e finanziarie e creare nuova occupazione e nuova ricchezza. Accumulazione di know-how per lo Sviluppo da condividere con gli attori e con le collettività locali. Recupero, rigenerazione e promozione delle identità e delle specificità storico-culturali, naturalistiche, produttive, tecniche e tecnologiche. Partecipazione di tuffi gli abitanti del territorio, nessuno escluso, alla produzione di ricchezza materiale o immateriale. Contributo di ogni territorio locale alla ricchezza e alla qualità del pianeta. Partecipazione di ogni popolazione locale al governo del pianeta.
Incontro cooperazione, sinergia e coesione tra soggetti istituzionali aziendali tecnici scientifici culturali e pedagogici al fine di conseguire la massima qualità ed efficienza di: - un comparto di attività (ad es. olivicolo o vitivinicolo) - un settore di attività (ad es. agricolo o artigianale - tutti o parti dei settori di attività (ad es. agricoltura + agroalimen- tare + artigianato + turismo + patrimonio ambientale + patrimonio culturale, etc.). Incontro, sinergie e coesione tra soggetti impegnati in attività di interesse pubblico (infrastrutture, servizi socio-sanitario trasporti etc.). Integrazione fra le - varie azioni di Sviluppo (es. ricerca, animazione, formazione, progettazione, gestione, valutazione) relative a: - ogni progetto - ogni programma - ogni comparto - ogni settore - ogni comprensorìo - ogni provincia - ogni regione. Ogni Piano di Azione Locale dovrà sistematicamente prevedere in modo integrato: - ricerca scientifica e tecnologica, innovazione e sperimentazione applicata a tutte le risorse e le potenzialità del territorio, impegnando laureandi e giovani laureati sostenuti dal dipartimenti universitari e da altri centri di ricerca competenti; - animazione socio-economica e culturale mirata alla massima partecipazione attiva della popolazione a tutte le fasi del processo di Sviluppo, che aiuti gli abitanti del territorio a: - padroneggiate il proprio territorio inteso come bacino dì risorse da salvaguardare, potenziare, valorizzare - esprimere la massima progettualità - creare nuove imprese - dotarsi di progetti di investimento - etc. etc.; - formazione continua, strutturata e basata sulla domanda del territorio di nuove competenze tecniche, scientifiche e professionali, sullo scambio di esperienze in ogni settore e sull'ampliamento delle competenze informatiche e delle conoscenze linguistiche; - informazione e comunicazione all'interno del territorio, verso altri territori provinciali, regionali, nazionali, europei e di Paesi terzi; - costituzione di partenariati istituzionali, scientifici, culturali tecnici, produttivi, commerciali, etc. all'interno del comprensorio e con altri comprensori della provincia, della regione, del paese, dell'Europa e di Paesi terzi; - investimenti mirati:
- all'artigianato e all'industria impegnati a creare valore aggiunto attraverso prodotti finiti e il più possibile tipici e/o innovativi; - alla valorizzazione delle produzioni agricole e dell'ambiente naturale; - all'efficacia dei partenariati.
La sostenibilità è qualità del territorio, delle persone che lo abitano, delle loro attività, delle loro relazioni, dei loro prodotti. Pertanto proponiamo 4 tipi di sostenibilità: - sostenibilità ambientale, - sostenibilità sociale, - sostenibilità etico-politica, - sostenibilità economica.
La sostenibilità ambientale, comporta: a. processi produttivi, industriali, artigianali e agricoli puliti, nonché infrastrutture e servizi che non inquinino terra, aria, acque terrestri e marine, non danneggino la salute e l'incolumità di chi lavora, diano vita a prodotti, a infrastrutture e a servizi salutiferi. A questo scopo sono necessarie informazione, orientamento, formazione, animazione, ricerca sui vari fronti delle attività produttive, dei servizi, della pubblica amministrazione, del sistema scolastico, del personale politico; b. rifiuti solidi urbani, rifiuti agricoli, industriali, ospedalieri sistematicamente raccolti, opportunamente separati e riciclati. Essi, quindi, vanno considerati opportunità per nuova ricerca, nuova progettualità, nuove competenze, nuovi prodotti utili, nuova qualità del territorio e dei suoi abitanti; c. energia pulita e rinnovabile (solare, eolica, geotermica, idrica) prodotta in ogni territorio. I protagonisti possono essere aziende agricole, artigiane, industriali, scuole, uffici pubblici, amministrazioni locali, famiglie. Anche l'energia pulita può essere opportunità per nuova ricerca, nuove competenze, nuove aziende, nuova occupazione, oltre che nuova qualità del territorio; d. riqualificazione e cura dl patrimonio edilizio e dell'arredo urbano, che concorrano all'identità e alla qualità del territorio e dei suoi abitanti; e. recupero, riqualificazione e ridestinazione d'uso di tutto il patrimonio di edilizia rurale; f. conoscenza, difesa incremento, ripristino e valorizzazione del patrimonio naturale (geologico, vegetale, faunistico); g. adeguamento di infrastrutture, trasporti e altri servizi pubblici affinché non producano inquinamenti chimici, acustici, elettromagnetici; h. adozione, da parte dell'intero sistema educativo, del territorio come fondamentale risorsa didatittico-pedagogica cui applicare l'intera gamma delle discipline scolastiche.
La sostenibilità sociale comporta che ogni comprensorio si faccia carico di:
b. curare che i disabili di ogni tipo possano liberamente partecipare ad attività lavorative, sociali, culturali e politiche attraverso l'abbattimento di tutte le barriere fisiche e l'accesso ad adeguate e risolutive tecnologie; c. facilitare l'inserimento lavorativo, sociale, scolastico, culturale e politico degli immigrati; d. combattere la recidività della devianza legale sostenendo la rigenerazione personale, culturale, lavorativa del detenuto e il suo reinserimento nella società al termine della pena; e. promuovere il ruolo dell' anziano come portatore di conoscenze e di saper fare in favore dei bambini e dei giovani; f. prevenire e curare le tossicodipendenze dei giovani attraverso la promozione di attività di ricerca, artistiche, culturali, musicali, teatrali, poetiche, artigianali e ludiche che li vedano attivi protagonisti; g. promuovere ed accrescere la presenza e il ruolo delle donne sui vari fronti della vita economica, sociale, istituzionale, politica, scientifica, etc.; h. curare che i bambini, nessuno escluso, a partire dall'asilo nido, possano avere una interlocuzine didattico-pedagica di alto profilo; i. curare che vi sia la massima sinergia e cooperazione tra i soggetti pubblici (Comuni, Provincia, Asl, Distretti socio-sanitari, ospedali etc.) e Privati (volontariato, associazioni senza scopo di lucro, Terzo settore).
Abusivismo edilizio, lavoro nero e attivtà imprenditive sommerse oggi meno di un mil, interessano non meno di un milione di siciliani, cui vanno aggiunti impegnati in attività mafiose e in altri fenomeni di ordinaria devianza legale. Va considerato che una quantità grandissima di risorse umane (avvocati, commercialisti, fiscalisti, giudici e tecnici di vario tipo) è impegnata a far fronte alla immensa mole di intrighi illegali, nel quali sono, spesso, coinvolti anche gli Uffici tecnici dei Comuni e una enorme quantità di politici locali. Aggiungiamo che da decenni persino l'ARS e il Governo della Regione hanno lungamente dovuto occuparsi, senza trovare soluzione. di "articolisti" e di "lavoratori socialmente utili" che a decine di migliaia, nella prospettiva di poter divenire pubblici dipendenti, hanno rifiutato qualunque occupazione o intrapresa Privata, divorando ingenti quantità di risorse pubbliche e, nello stesso tempo, esercitando una attività in nero. Lo stesso si può dire dei "forestali" (cinquantunisti, centounisti, e centocinquantaunisti) i quali, nella stragrande maggioranza dei casi, sono occupatissimi in loro aziende agricole che naturalmente gestiscono in nero, mentre puntano a rendere permanente la loro condizione ufficiale di disoccupati a carico della Regione. E va considerato, ancora, l'alto numero di "normali" braccianti agricoli "disoccupati" (anche loro cinquantunisti o centounisti) che in realtà non prestano nemmeno una giornata di lavoro presso terzi, perché indaffaratissimi nelle loro piccole aziende (da 1 a 20 ettari) che, naturalmente, gestiscono in nero. Insomma, una fetta grandissima di umanità siciliana è impegnata a pastrocchiare, con il contributo di patronati sindacali, assistenti legali e fiscali, etc. Sarebbe quanto mai vitale che la Regione o lo Stato spendessero le stesse risorse oggi destinate a indennità di disoccupazione, assegni familiari, versamenti INPS, che concorrono a mantenere l'impresa sommersa e il lavoro illegale, alla emersione delle imprese e alla legalizzazione del lavoro nero. Naturalmente ai fini della sostenibilità etico-politica ogni comprensorio: - premierà e sosterrà i politici che ricerchino soluzioni efficaci ai problemi del territorio e della collettività locale e penalizzerà i politici indaffarati che operano per i propri interessi personali, di parte e di potere; - si darà un programma e un percorso consensualizzato per liberare il territorio dall'abusivismo edilizio, coinvolgendo il più possibile i titolari delle costruzioni abusive; - elaborerà e perseguirà progetti per l'emersione dell'economia sommersa e del lavoro illegale, interagendo con i forestali, i braccianti agricoli" e i LSU che costituiscono tanta parte dell'economia sommersa e del lavoro nero; - curerà anche momenti aggregati del mondo aziendale e commerciale, non solo per realizzare in vario modo sinergie economiche, tecniche e commerciali, ma anche in funzione antiracket; - promuoverà un dibattito permanente sulla qualità etico-politica del territorio. Una buona qualità etico-politica del territorio è valore aggiunto per ognuno dei suoi prodotti e dei suoi servizi e libera una grande quantità di risorse umane in direzione di azioni di Sviluppo, ricerca, sperimentazione, progettazione, impresa, cooperazione, coesione economica e sociale.
Un territorio per essere sostenibile economicamente deve riuscire: a. a destinare i propri risparmi a investimenti produttivi di beni e servizi utili, trasparenti e controllati dagli investitori (oggi la quasi totalità dei risparmi va a sostenere economie forti e, spesso, iniziative finanziarie torbide e truffaldine); b. a inserire nei bilanci comunali e,provinciali una voce di spesa sistematicamente destinata alle azioni di promozione e governo dello Sviluppo locale; c. ad avere come obiettivo la non dipendenza da rimesse pubbliche provenienti dalle istituzioni nazionali ed europee per i propri investimenti; d. a catalizzare, con la propria creatività, progettualità, qualità territoriale, qualità imprenditiva, sempre più apporti finanziari privati interni ed esterni al territorio; e. a cooperare allo sviluppo di altri territori, mediterranei e non, con proprie risorse finanziarie ed umane, utilizzando al meglio, a questo scopo, anche le risorse nazionali e comunitarie. Tutte e quattro le sostenibilità possono sembrare un sogno, ma se vogliamo davvero crescere dobbiamo lavorare in tanti al grande sogno collettivo di fare dei nostri territori altrettanti centri intelligenti e valori aggiunti alla ricchezza e alla qualità del pianeta. |