Il Progetto dell’ambiente un’ipotesi di recupero

per Lentini, Carlentini e Francofonte

L'oggetto di studio proposto dalla Soc. Archeo’S, ditta aggiudicataria del bando 6.2 del Pal Leontinoi, mira al recupero del patrimonio ambientale ed architettonico presente nel comprensorio Leontinoi. Questo progetto vuole definire una serie di indicazioni su cosa è corretto fare e non fare per conseguire le finalità in oggetto, proponendo degli interventi rispettosi della tradizione locale senza inutili stravolgimenti formali. I Piani di recupero integrale. Nell’ambito de "Il Progetto dell’Ambiente", si è proceduto all’elaborazione di progetti integrali di recupero ambientale, finalizzati alla salvaguardia e alla valorizzazione della scena urbana: la segnaletica, gli arredi, la pavimentazione, le insegne, l’illuminazione, il colore, ecc. aventi particolare carattere architettonico ed ambientale. Il colore, tra tutti, è quello che definisce più chiaramente l’immagine urbana e rappresenta, infatti, per i centri storici, spesso lasciati in abbandono, un valido strumento di riqualificazione ambientale. In particolare, i progettisti hanno individuato, all’interno del comprensorio Leontinoi, tre unità ambientali: l’asse di Via Vittorio Emanuele Filiberto a Francofonte, il contesto del Mercato Ittico a Lentini, il margine ambientale a Carlentini. Il comparto dell’ex Mercato Ittico di Lentini è caratterizzato da un sistema complessivo unitario con un impianto urbano ben definito; oggi il sistema è utilizzato in modo improprio sia nella sua organizzazione spaziale sia nelle caratterizzazioni funzionali e distributive. Il progetto mira al potenziamento di funzioni che conferiscono all’isolato, vista l’ubicazione nel centro cittadino, un ruolo di rilievo all’interno del tessuto urbano, grazie al recupero compatibile dell’ex Mercato Ittico con attività di tipo socio-culturali e turistico-ricettive. Nella definizione dell’immagine ambientale si è cercato di individuare le diverse caratteristiche che sintetizzano il contesto in esame, con il mantenimento dell’unità urbana ed architettonica ed un recupero dell’identità cromatica delle facciate che riproporranno i colori storici. La pavimentazione, anch’essa importante, deve sottolineare la ricchezza ed il valore di quest’aspetto. Anche l’utilizzo del tipo d’illuminazione deve rispecchiare la ricchezza delle spazialità ottenendo effetti diversi lungo gli assi, nei punti di sosta attrezzata, nel giardino etc., contribuendo così a determinare un’immagine significativa della città storica. Il Margine Ambientale di Carlentini, presenta un impianto urbanistico ed orografico molto articolato che versa purtroppo in una condizione di forte degrado figurativo e ambientale, rendendo quest’area marginale nella sua accezione più negativa. Nel progetto si fa specifico riferimento al recupero d’unità residenziali verso un uso compatibile per la realizzazione d’attività turistiche, quali "case albergo", "bad and breakfast", belvedere, luoghi di attraversamento e di sosta con servizi e infrastrutture che permettano la fruizione di tali spazi anche a persone con ridotte capacità motorie. La finalità è di valorizzare l’immagine complessiva dell’area nel giusto rapporto ambiente naturale ed antropizzato. La Via Emanuele Filiberto è un asse urbano unitario, con caratteristiche connettive fortemente leggibili, privo di funzioni che ne possono caratterizzare positivamente la grande dimensione di tale luogo pubblico. Il profondo degrado dovuto all’incuria e all’abbandono di molte unità abitative, la sovrapposizione di interventi di varia natura e senza correlazione, la presenza invasiva di insegne e impianti tecnologici, la completa mancanza d’organizzazione delle attività commerciali, hanno reso poco comprensiva la leggibilità dell’intera unità ambientale e ne hanno notevolmente dequalificato l’immagine urbana. Il Piano-Progetto prevede il potenziamento delle funzioni che conferiscono al corso un ruolo di centralità all’interno del tessuto storico, con riferimento alle attività legate sia al tempo libero che commerciali, di supporto al polo di Piazza Garibaldi. Nella nuova definizione ambientale il corso dovrà mantenere la ricchezza degli elementi compositivi dell’architettura storica e ogni nuovo elemento dovrà integrarsi e non sovrapporsi allo spazio urbano.