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       Al 
        comparire del prurito e della catena di bollicine sul fianco, la "vecchia" di 
        casa o la vicina comare sentenzia con fare grave: "Fuoco di S. Antonio" . Questa malattia in apparenza della pelle, di fatto infezìone 
        da virus Herpes Zoster interessante il nervo sensitivo, pare sia stata 
        contratta da S.Antonio abate e che per tutta la vita ne abbia sopportato 
        il dolore a mò di cilicio, cioè il fastidìosissimo 
        dolore urente che la nevrite erpetica spesso residua. Dopo 
        breve consiglio di famiglia, dove si decide se consultare il medico oppure 
        qualche esperta "guaritrice"ed una volta propeso per quest'ultima, 
        si passa a fare sul serio. Poco importa che abiti in una angusta e dimenticata 
        via della città ovvero in un paese vicino, l'importante è 
        che sia di chiara fama e di provata efficacia. La "mavara" osserva 
        con attenzione la lesione, si lamenta per via di qualche bollicina già 
        rotta, colpevolizzando il malato, poi lo tranquillizza auspicando e fidando 
        nella benevolenza del Santo. A 
        quel punto prende una ímmagine del santo in questione, davanti 
        alla quale abbia brillato un lumino motivo e, 
        dopo aver denudato completamente l 'emitorace malato, vi si avvicina con 
      le labbra, sussurrando una litania sacra frammista a parole arcane. 
      All'acme dei rito raccoglie in bocca abbondante saliva e la sputa sulle 
      bollicine; quindi, raccolta in un angolo buio della casa, una bella "fulinia" (ragnatela), 
        la posiziona sulla lesione. Di fatto la chiromante non ha fatto altro 
        che aspergere la lesione erpetica con Lisozima, un enzima di natura proteica, 
        naturalmente contenuto nella saliva il quale possiede un potentissimo 
        potere antisettico ed antivirale (capite così perché gli 
        animali si leccano le ferite). Da qualche decennio,  infatti, il Lisozina 
        viene prodotto in serie e preparato per somministrazioni terapeutiche. 
        Azione simile possiede pure la saliva degli - aracnidi di cui è 
        composta in massima parte la ragnatela, con in più un effetto cicatrizzante 
        e ritardante I 'evaporazione della saliva. La donna non accetterà 
        mai denaro, il Santo non ne prenderebbe, saranno invece molto graditi lumini 
        e beni vari di consumo. 
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