UN'AMICA RACCONTA...
Un Pellegrino
dello Stretto
di Nunzia Musolino

 


Un'antica storia racconta che la popolazione messinese Lo vide approdare sulle coste siciliane, dopo aver attraversato lo Stretto in modo miracoloso, proprio a cavallo del suo mantello. E non sapendo quale fosse il suo nome, da subito lo chiamò "U SANTU PATRI" (il Santo Padre). Era il 1464 e Lui era Francesco di Paola. Testi antichi ci tramandano che: "Egli passò pericolosamente da Calabria in Messina ove dovevasi erigere un suo convento." E cosi fu. Una prima chiesa fu fondata nel 1503 e poi totalmente rifatta nel 1507. Francesco, gia fondatore dell'Ordine dei Minimi (Minimi davanti alla forza di Dio) continuò poi nella città dello Stretto il suo cammino spirituale. Il terremoto del 1908 fece crollare il suo convento, e con l'immane sisma tantissime opere d'arte, tutte molto pregiate, andarono perse. La chiesa fu poi ricostruita quasi sullo stesso sito nel 1930. Oggi ospita la parrocchia di Santa Maria dell'Arco, che però è chiamata da sempre con il nome del Santo Padre. Sempre a quest'Ultimo è dedicato il porticciolo delle navi ferry boat, che prende il nome appunto di rada di San Francesco. L'illustre Pellegrino, divenuto nel tempo Protettore Celeste di tutti i naviganti e pescatori, è veramente amato dai suoi figli messinesi, che lo festeggiano nella seconda domenica dopo la Pasqua. La festa dedicata a San Francesco di Paola, in passato era detta degli "NFUMICATI" (degli affumicati), termine utilizzato per indicare gli abitanti della zona che avevano spesso i loro volti impastati di nerofumo proveniente dalle concerie di pellami e dagli opifici situati nel rione, proprio a ridosso dell'antico convento. In passato, in onore a Francesco di Paola, si sono effettuate delle celebrazioni particolari. Si è sottolineato così il legame stretto tra il Santo ed il mare. Nel 1970 e poi vent'anni dopo, la processione si è svolta a bordo delle navi traghetto, proprio in quelle acque che Lui stesso tanto tempo prima aveva benedetto. Adesso siamo tutti qui riuniti, sul sagrato antistante alla Parrocchia di Santa Maria dell'Arco. In attesa che il "Santo Padre" sia di nuovo, come ogni anno, tra di noi. La devozione di questa gente è davvero tanta, e commuove. Ecco che la folla preme, spinge e il rito impazza. Esplode festante un primo botto nell'aria, e una voce concitata si leva al cielo gridando commossa: "W San Francesco, W San Francesco di Paola! " E tutti gli altri van dietro in coro. Ecco, finalmente "U Santu Patri" è tra di noi.