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Tra le offerte turistiche il Bed and Breakfast rappresenta uno dei più interessanti, sia per la tipologia del servizio che per la semplicità del su espletamento. Una formula turistica espressa semplicemente con l’offerta di “alloggio e prima colazione”, il tutto armonizzato nello stretto ambito familiare. La prima apparizione del Bed and Breakfast è stata nel nord Europa e successivamente, dato il largo consenso riscontrato, si è diffuso in tutti i paesi dell’Unione. Attorno a questa nuova offerta turistica sono nate diverse associazioni: in Francia opera la “Maison des Gites de France”, la quale offre più di 20 mila camere per vacanze in aree rurali; in Inghilterra è presente la “Bed & Breakfast Nation Wide”, mentre, in Portogallo primeggia la “Privetur”. Le diverse associazioni offrono servizi singolari: corsi di equitazione, pesca, di cucina, ecc., inoltre, curano i vari trasferimenti all’interno dei territori proponendo itinerari enogastronomici, culturali, ecc. Questo nuovo fenomeno turistico è sbarcato anche negli Stati americani, in Australia ed in altre parti del globo. In Sicilia l’attività del Bed and Breakfast è regolata dall’art. 88 dalla legge regionale n. 32 del 23 dicembre 2000. Ma veniamo come si estrinseca la relativa normativa: • possono svolgere attività di Bed and Breakfast i soggetti che, avvalendosi della propria organizzazione familiare, utilizzano parte della loro abitazione, fino ad un massimo di tre camere, fornendo alloggio e prima colazione; • i locali delle unità devono possedere i requisiti igienico-sanitari previsti per l'uso abitativo dalle leggi e regolamenti vigenti; • l'esercizio dell'attività non costituisce cambio di destinazione d'uso dell'immobile e comporta per i proprietari delle unità abitative l'obbligo di adibire ad abitazione personale l'immobile medesimo. Da considerare che esistono degli aiuti per l’adeguamento delle unità abitative previsti dal Programma Operativo Regionale 2000/2006 e che vengono concessi in base alla loro classificazione: • ad una stella, se esiste nell'unità abitativa una sola stanza per gli ospiti ed il bagno in comune con i proprietari; per tale esercizio si può usufruire fino ad un massimo di 2066 € a posto letto; • a due stelle, se le camere per gli ospiti sono due o tre e dispongono di un bagno comune riservato agli ospiti; per tale esercizio si può usufruire fino ad un massimo di 2582 € a posto letto; • a tre stelle se ogni camera per ospiti ha il proprio bagno privato; per tale esercizio si può usufruire fino ad un massimo di 3098 a posto letto. Tale contributo è concesso una tantum a fondo perduto. Per usufruire dei benefici i destinatari degli interventi devono impegnarsi: • documentare almeno 50 presenze annue; • sottoscrivere apposita fideiussione bancaria o assicurativa a garanzia dell'effettivo esercizio. L’obiettivo di questa formula turistica è quella di rendere partecipe il turista della vita familiare e della cultura locale. Queste strutture ospitali a carattere familiare, offrono al turista particolare attenzione tanto da farlo sentire un vero “ospite”, aspetto che esalta la dimensione umana che è l’elemento di successo della nuova aspettativa di “vacanza riuscita”. Il successo è anche legato al costo medio da sostenere per notte, circa 31 euro. Questa attività extralberghiera, non tradizionale, costituisce la nuova formula per far decollare il turismo nelle aree rurali, specie, in zone dove gli investimenti turistici pongono perplessità sia per i costi economici da sostenere, che per la difficoltà del recupero nel tempo. I più entusiasti di questa nuova formula turistica sembrano gli agricoltori, i quali sperano in questa ricettività come elemento di multifunzionalità aziendale e per una serie di fondate motivazioni: • gli agricoltori hanno capito che l’agriturismo, oramai, “snaturato” da vere “organizzazioni turistiche” non è funzionale né all’agricoltore e nemmeno al settore primario; • risulta molto difficoltoso inserirsi nella meticolosa normativa dell’ospitalità agrituristica; • una vera azienda agricola ha poca disponibilità di tempo da dedicare all’attività ricettiva; • viceversa, il B&B occupa poco tempo, ragione per cui la famiglia dell’imprenditore non distoglie la propria attività aziendale; • per la relativa semplicità burocratica e fiscale di cui s’avvale il Bed and Breakfast; • costituisce una preparazione alla successiva apertura dell’attività agrituristica. Per le aree rurali siciliane questa nuova offerta turistica costituisce di sicuro un elemento di successo, caratterizzate dal limitato impatto ambientale, sono consone alla cultura ospitale del mondo contadino, hanno da offrire un immenso ragguardevole patrimonio, ricco di storia, cultura, ambiente, enogastronomia, ecc. Una limitazione dell’espletamento del Bed and Breakfast in Sicilia nel settore agricolo è data dall’obbligo: • di risiedere da parte del proprietario nello stesso immobile dove viene svolta l’attività, aspetto che pone delle difficoltà, poiché l’agricoltore non vive nella propria azienda; • l’oobligo dell’apertura della Partita IVA, che il Ministero delle Finanze (risoluzione n. 180/E del 1988 e n. 155 del 2000) non impone “laddove l’attività non presenti caratteristiche di continuità durante tutto l’anno”, anche se qualcuno, ritiene che deve essere correlata al reddito e debba essere aperta nel caso l’attività del Bed and Breakfast superi i 5 mila euro all’anno di entrate. Entrambe restrizioni potrebbero essere risolte attraverso un ulteriore passaggio legislativo in grado di superare le difficoltà evidenziate, così come, hanno fatto altre regioni italiane. |