Dono di Afrodite e simbolo di felicita'

(Lavanda Agustifalia)

La Lavanda Agustifalía nell'antichità era cara alla dea Vesta e le vergini sacre, le vestali, se ne cingevano il capo durante le cerimonie. Di questa predilezione virgínale è rimasto nel costume popolare l'uso di profumare con mazzetti di Lavande il corredo e il letto della sposa novella. La Lavanda cresce in terreni asciutti e calcarei di collina o di montagna dove è possibile trovare dei veri e propri tappeti di queste piantine. La lavanda è un piccolo arbusto ramoso con foglie vellutate e lanceolate; i fiori sono viola, raccolti in minuscole pannocchie lungo il fusto. L'epoca di raccolta avviene nei mesi di giugno e luglio, preferibilmente di prima mattina. La raccolta va effettuata prima della completa fioritura. Le parti usate sono le sommità sfiorite che vanno fatte essiccare all'ombra, appese in mazzetti. La Lavanda è stata a lungo usata in medicina: l'erborista inglese Gerard, ad esempio, consigliava di usarla per inumidire le tempie dei sofferenti di emicrania e capogiri. La Lavanda è un rilassante del sistema nervoso e della muscolatura sia volontaria che involontaria, agisce contro la nevrastenia, gli stati ansiosí, le vertigini, l'emicrania e le vampe di calore. Anticamente se ne ricavavano anche tinture alcoliche per coloro che desideravano bere un bicchierino fingendo di prendere una raffinata medicina. Le proprietà terapeutiche della lavanda sono oggi principalmente sfruttate nell'olio essenziale, distillato dalle ghiandole incassate tra la sottile peluria che ricopre i fiori, foglie e gambi L'olio essenziale è antisettico, sedativo e analgesico, specie su punture di insetti e piccole ustioni; sei gocce nell'acqua del bagno per calmare i bambini irritabili era una pratica che usavano in Sicilia fin dal diciottesimo secolo. Si può usare anche mischiato ad altri olii, nell'aroma terapia per massaggi contro infezíoni della gola, infiammazioni, dolori reumatici, insonnia e depressione. Nell'uso domestico i fiori essiccati vengono messi in sacchetti, per profumare la biancheria nei cassetti e come antitarme. Si aggiunge qualche goccia di olio essenziale nel risciacquo di biancheria o capelli. Infine, pare che i fiori della Lavanda, strofinati sulla parte morsicatada unavipera, abbiano proprietàdi antidoto, ma è preferibile in questi casi usare il siero antivipera e raggiungere il più vicino ospedale.

 

(Origanum Majorana)

I Greci ci hanno tramandato la leggenda e il nome di questa antica pianta da cucina: oros gànos majorana, gioia della montagna. Coloro che sono stati in Grecia, dove la maggiorana selvatica copre ipendii delle colline e riempie l'aria delsuo profumo, possono confermare la validità di questo appellativo. Dalle nostre parti è ormai praticamente impossibile trovare della Maggiorana selvatica, mentre è invece molto coltivata in orti e giardini. La Maggiorana è un arbusto legnoso ed erbaceo; lefoglie sono ovali e opposte, i fiori, riuniti in pannocchie densamente agglomerati, possono essere sia bianchi che rosati. Tutta la pianta emana un piacevole odore penetrante. Si raccoglie nei mesi estivi. Leparti usatesono le sommità florite. Ha proprietà toniche e rivitalizzanti ed è altresì utilissima nelle nevrosi gastriche (in questo caso si versa in un recipiente 10 gr. di fiori di maggiorana, 10 gr. di foglie di timo e 10 gr. di foglie di menta, si copre con un litro di acqua bollente e si lascia intiepidire. Si filtra e se ne beve una tazza da the dopo i pasti principali). Trattando un pò della sua storia, ricordiamo che l'aroma dolcemente speziato della maggiorana era ritenuto dono di Afrodite e simbolo di felicità Gli sposi erano incoronati con ghirlande di maggiorana e questa era piantata sulle tombe per propiziare la pace agli spiriti dei trapassati. Ancora prima, nell'antico Egitto, le proprietà terapeutiche, disinfettanti e conservanti della maggiorana erano ben note e da sempre se ne faceva tesoro. La Maggiorana fu introdotta in Europa nel MedioEvo ed era ricercata dalle dame per mazzolini di fiori per sacchetti odorosi eperprofumare l'acqua del bagno. Nella tradizione siciliana, le suefoglie vengono anche strofinate sui robusti mobili di quercia e suí pavimenti per renderli lucenti. Le lattaie mettevano la maggiorana vicino ai secchi di latte fresco, durante i temporali per la curiosa credenza che la pianta ne conservasse la dolcezza. Non dobbiamo però dimenticare che le foglie della maggiorana vengono anche utilizzate in cucina, soprattutto tritate nelle insalate e nelle salse da pesce. Si aggiunge nelle pietanze, negli ultimi minuti di cottura, in particolare per ínsaporire gli arrosti.